BOCCIA

Manuel, la boccia, l'agonismo, lo sport per tutti e la vera integrazione

Manuel De March, atleta con sindrome down portacolori della Bocciofila Combattente di Fano, è l’esempio di come le bocce siano uno sport per tutti. E il presidente De Sanctis lavora al lancio di competizioni miste tra normodotati e diversamente abili

Giuseppe Formato

Manuel De March, atleta con sindrome di down, portacolori della Bocciofila Combattente di Fano, è l’esempio di come le bocce siano uno sport per tutti. Una disciplina capace, più di altre, di permettere una vera integrazione. L’atleta marchigiano, classe 1995, ha vinto per cinque volte consecutive il titolo italiano nell’individuale categoria C21, l’ultimo dei quali nel mese di aprile a Loano. Per quattro volte si è aggiudicato il tricolore anche in coppia categoria C21, “ma quest’anno, io e il mio compagno Manuel Anniballi, non ce l’abbiamo fatta dopo quattro trionfi consecutivi”, precisa Manuel. “Sono molto felice, comunque, di essere riuscito a trionfare per la quinta volta ai tricolori individuali – afferma Manuel De March, seguito da dieci anni dall’istruttore Giannino Vagnini – Le corsie da gioco erano molto insidiose, un ostacolo in più che sono riuscito a superare”.

Maniuel De March  premiato dal presidente Marco Giunio De Sanctis

IL VALENTINO ROSSI Manuel De March, vista la provenienza, è soprannominato “il Valentino Rossi delle bocce paralimpiche”. E di questo l’atleta fanese ne va fiero. “Mi alleno tre volte alla settimana sui campi della Combattente – spiega De March – L’allenamento è importante per confermarsi e, durante la settimana, provo le partite anche insieme ai normodotati”. E Manuel De March, insieme a Manuel Anniballi, è pienamente integrato nella squadra di categoria C della Combattente. In campo, spesso, insieme ai due Manuel, ci sono anche le rispettive mamme, le prime tifose dei due atleti. E proprio Romina Alesiani, presidente dell’associazione AISPOD di Fano affiliata Fisdir, è orgogliosa del talento di casa, “primo caso in Italia, nel 2016, di atleta con sindrome di down a gareggiare in una competizione boccistica tra i normodotati. Da tre anni gareggia nella categoria C, facendosi valere in ogni incontro”.

Manuel De March e  altri atleti della boccia

Il PROGETTO DE SANCTIS “Mi piace molto l’idea che il presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis, ci ha illustrato a Loano – le parole di Romina Alesiani – L’avvio di competizioni miste tra normodotati e diversamente abili è un obiettivo ambizioso, sul quale siamo tutti pronti a scommettere. D’altronde, Manuel De March e Manuel Anniballi sono l’esempio emblematico di come il futuro dello sport delle bocce possa essere ben rappresentato dalla piena integrazione tra normodotati e disabili”. Per Manuel De March non una novità quella di misurarsi con i normodotati, perché anche all’esame di maturità, al Liceo Artistico, volle essere trattato come tutti gli altri. Una forza di volontà unica, che lo ha portato a diventare, nella vita di tutti i giorni, un artista-artigiano. Famose le sue penne di indubbio valore, realizzate cesellando a mano vari materiali: legno, resine madreperlate, marmo. Avviato all’attività dal padre, il maestro d’arte Daniele De March, il nove volte campione italiano di bocce ha dato vita alla bottega "I Trucioli di Pinocchio".

ATLETA-ARTISTA La penna di Manuel è arrivata tra le mani, tra gli altri, dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, consegnata dall’atleta-artista durante la cerimonia di nomina di Alfiere della Repubblica, onorificenza ricevuta dal 24enne marchigiano per “la sua condotta di vita e per meriti sportivi e artistici”. Oltre a giocare a bocce, Manuel De March pratica anche il nuoto e l’atletica. Oltre cento i podi conquistati nella sua vita da sportivo. E della sua storia è presente anche un libro, dal titolo “I trucioli di Pinocchio – La storia di un bambino che voleva scolpire un mondo di legno”, edito dalla casa editrice Puntidivista e presentato al Salone del Libro di Torino. “La passione per le bocce è immensa – conclude Manuel De March – E sono certo che continuerò a togliermi delle gran belle soddisfazioni sia nelle competizioni con i disabili sia in quelli tra i normodotati. Volere è potere e, in campo, così come nella vita, mi alleno per dimostrare che nulla è impossibile”.

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