La Balestra Gigante di Leonardo da Vinci in mostra a Trani. Dal progetto del grande genio del Rinascimento alla gigantesca opera dell’ing. Giuseppe Manisco. In occasione dei 500 anni dalla morte del genio di Anchiano, l’arma lunga 22 metri e con un arco di 24 metri, il 2 maggio verrà azionata verso il mare.

Posizionata in piazza Re Manfredi, ai piedi del castello federiciano e della Cattedrale, l’arma verrà azionata pubblicamente, a partire dalle 18,30, scagliando una palla infuocata verso il mare. La balestra gigante, opera imponente realizzata dall’ingegnere Giuseppe Manisco, pesa 4 tonnellate e mezzo, e sarà in esposizione dal 30 aprile sino al 10 maggio 2019.

È da un disegno a sanguigna e inchiostro, custodito nei fogli del prezioso Codice Atlantico dell’Ambrosiana di Milano, che nasce l’impresa dell’ingegnere Manisco: costruire la balestra gigante del grande scienziato del Rinascimento a 5 secoli dalla scomparsa. Mai realizzata dal genio proteiforme ma solo progettata, l’ingegnere salentino, attento studioso e appassionato delle macchine leonardesche, l’ha riprodotta a dimensione reale, seguendo pedissequamente proprio le indicazioni del grande scienziato anche per le dimensioni: “là dove si appicca la corda, 42 braccia” (24 metri dell’arco), e per i “tinieri” (22 metri).

Una struttura in legno, realizzata in sezioni lamellari, montata su 6 ruote per il movimento, costruita in maniera totalmente artigianale, persino con le stesse tecniche in uso all’epoca, ovvero forgiatura del ferro e lavorazione a mano del legno. La balestra è la 133ma macchina leonardesca che l’ingegnere realizza. Tutto cominciò dalla “Lancia sassi”, la prima macchina da lui costruita, circa 15 anni fa.

L’idea originale di Leonardo, come descritto nei quaderni del “Codex Atlanticus (1488-1489), foglio 149r, Armi varie e balestra gigante”, fu quella di costruire una balestra gigante in modo da aumentare la gittata del dardo, creando panico e spavento fra i nemici. Bisogna iscrivere l’idea del progetto nella temperie storica di quegli anni. Il grande scienziato toscano non realizzò mai molte delle macchine che progettò, egli infatti considerava la guerra “cosa bestialissima”, avendo in grande considerazione e rispetto l’uomo.

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Un evento straordinario che rientra nell’ambito delle iniziative organizzate dal Palazzo delle Arti Beltrani per le celebrazioni del grande genio di tutti i tempi, cominciate dal 6 aprile con l’inaugurazione della mostra “Il Genio. 500 anni di meraviglia”. Sino al 30 giugno, infatti, dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT) si potrà ammirare, seguendo un percorso commentato, l’ingegno visionario e proteiforme di Leonardo da Vinci, attraverso 40 macchine da guerra e non, parte della collezione dell’ingegner Manisco, costruite secondo appunti e disegni dei codici leonardeschi.

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