30 aprile 2019 - 13:01

Il Trono di Spade, la guida al terzo episodio dell'ottava stagione

Ogni settimana, per sei settimane, ripercorriamo i dettagli significativi (e quelli che potrebbero essere sfuggiti) della puntata andata in onda. Attenzione: spoiler

di Marina Pierri 

Scheda 1 di 7

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La lunga notte del destino

È notte a Grande Inverno. All'orizzonte non si vede nulla, solo buio pesto. Eppure gli occhi glaciali degli Estranei guardano nella distanza. È il preludio alla grande battaglia di Grande Inverno; la Lunga Notte è arrivata. Seriamente, nei nostri altri riassunti degli episodi dell'ottava stagione di Game of Thrones abbiamo cercato di riderci un po' su, ma stavolta è durissima. Ogni momento degli ottanta minuti della puntata è epico e di fronte agli schermi dei nostri televisori neri (non si vede niente, forse, nemmeno con il 4K e apparecchi di ultima generazione) stiamo concentrati e con i muscoli tesi in attesa della disfatta. Moriranno tutti! Non rivedremo mai più nostri personaggi preferiti! Andrà malissimo! È un disastro! Aiuto! Mentre formuliamo questo complesso insieme di pensieri vediamo arrivare Melisandre, che avevamo lasciato tempo fa con una profezia sul suo stesso imminente trapasso a Varys. Quant'è bella Melisandre, quanto è elegante. Con il cappuccio rosso e la figura sottile a cavallo si avvicina ai Dothraki e pronuncia una preghiera al Dio Rosso che incendia le spade dei buzzurri tutti contenti. Non serve a niente. A niente se non a terrorizzare lo spettatore e i personaggi. Le fiamme si spengono a una a una. Niente più Dothraki. Tra loro c'è anche Ser Jorah che è uno dei pochi a tornare. Come dirà il Mastino poco dopo: «Non si può sconfiggere la morte». I Dothraki ce li siamo giocati in cinque secondi netti. Intanto sulla collina la coppia peggiore del mondo, cioè la zia Daenerys e il nipotino Jon Snow, osservano spaventati. Per fortuna Daenerys è interventista, perché se fosse per Jon... arrivederci; vanno a prendere i draghi e giù di fiamme per decimare l'indecimabile. Abbiamo un assaggio delle sequenze aeree nella foschia che complica le cose, e sono francamente la parte più inutile della puntata dal momento che non si scorge molto se non maestose sagome di bestie alate tra le nubi. Intanto i nostri amici di sempre i cui volti appartengono a Jaime, Brienne, Podrick, Tormund, Il Mastino, Verme Grigio, Gendry e Beric Dondarrion iniziano a combattere presi d'assalto dagli zombie famelici e molto scemi. Edd Tollett muore subito per salvare Sam che fondamentalmente frigna (Sam: ma vai nelle cripte se devi fare così) e noi tremiamo. Non Jaime! Non Brienne! Non il Mastino! Non Tormund! Gli Estranei sono tantissimi. Non abbiamo ancora usato le dieci scatole di kleenex che abbiamo preparato perché siamo persone previdenti, ma stiamo lì pronti a singhiozzare. 

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