“La primavera è il momento dei piani e dei progetti” – disse il grande scrittore Lev Tolstoj. Ebbene sì, la bella stagione invita ad armarsi di calendario e tanti buoni propositi al fine di regalarsi spensierati momenti di evasione da trascorrere rigorosamente en plein air. Sono tanti i polmoni verdi che colorano di magia il Belpaese: nel Lazio ad esempio, in quel di

Antica casa comunale e, sullo sfondo, la torre del castello – Giardino di Ninfa

Dopo un periodo di grande prosperità economica seguì un periodo di grandi disgrazie che portarono Ninfa a spopolarsi. Fu nei primi del Novecento che tornò in vita e i meriti vanno a tre grandi donne: in primis ad Ada Bootle Wilbraham ovvero la moglie di Onorato Caetani che, con due dei suoi sei figli (Gelasio e Roffredo), fece di Ninfa un bellissimo giardino in stile inglese. Grande contributo anche quello apportato da Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani che, tra gli anni ’40 e ’50 del ‘900, aprì le porte del giardino al circolo di letterati e artisti legato alle riviste da lei fondate quali “Commerce” e “Botteghe Oscure”. Infine lei, Lelia, figlia di Roffredo Caetani che, da brava pittrice, portò colore al giardino come se fosse una delle sue tele. La donna, non avendo eredi, nel 1972 istituì la Fondazione Roffredo Caetani tutt’oggi responsabile della valorizzazione culturale, storica e ambientale dei beni lasciati in eredità dal casato.

Una volta varcato l’ingresso del giardino si rimane stupiti dalla diversificata fauna e flora: in una superficie di circa 8 ettari sono ospitate ben 1.300 piante provenienti da ogni angolo del mondo e 100 uccelli censiti, il tutto convive in perfetta armonia con i resti, ad esempio, delle chiese di Santa Maria Maggiore e di San Biagio su cui si arrampicano fiori e piante esaltandone ulteriormente il fascino. L’acqua qui gioca un ruolo chiave: grazie a numerosi ruscelli e al fiume Ninfa, si crea un microclima che rende il giardino una vera e propria serra a cielo aperto.

Ebbene sì, funge da regolatore termico in quanto genera circa il 90% di umidità in maniera tale che la temperatura non subisca mai forti sbalzi: a pochi metri di distanza l’una dall’altra, vivono piante che appartengono a fasce climatiche completamente diverse. Basta guardarsi intorno per riconoscere betulle siberiane, aceri e ciliegi giapponesi ornamentali senza dimenticare le magnolie orientali, le ortensie rampicanti, la lavanda, i banani, i gelsomini, i glicini nonché i meli ornamentali (solo per citare alcune delle innumerevoli specie).

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Ninfa, un parco da vedere e da ascoltare
Ninfa è decisamente un luogo multisensoriale: è bello da vedere ma anche da annusare e ascoltare in quanto la natura riempie l’aria di odori inebrianti e allieta con soavi melodie, come i cinguettii degli uccelli. Tutti gli animi romantici che hanno voglia di lasciarsi suggestionare dalla magia del contesto possono prendere parte a I Sabati del Parco Letterario “Marguerite Chapin e i Luoghi dei Caetani” iniziativa che, un giorno al mese, invita a fare visita al parco in compagnia di attori professionisti pronti a raccontare cotanta meraviglia attraverso le parole di poeti e scrittori che, in passato, ne rimasero affascinati.

Il giardino non è mai lo stesso: ogni 15/20 giorni circa cambia volto, motivo per cui gli appassionati possono approfittare del pacchetto “Ninfa nelle stagioni” che, a partire da quest’anno, permette di prenotare quattro date nell’arco di dodici mesi per essere testimoni della sua trasformazione. Il giardino infatti è studiato per essere sempre fiorito. Chiunque volesse pianificare una visita al Giardino di Ninfa deve sapere che, al fine di preservarne il delicato equilibrio ambientale nonché la biodiversità, le aperture al pubblico sono limitate e l’ingresso è regolato esclusivamente da visite guidate. Il calendario è consultabile sul sito ufficiale www.giardinodininfa.eu.


Dal Parco Pantanello al Castello di Sermoneta

Per chi volesse dedicare l’intera giornata alla scoperta del territorio, è possibile abbinare al giardino la visita dell’adiacente Parco Pantanello dove, in circa 100 ettari di superficie, sono stati ricreati gli ambienti umidi che caratterizzavano la Pianura Pontina. Interessante anche il Castello di Sermoneta, situato nell’omonimo borgo medievale, le cui origini risalgono al XIII secolo: il suo aspetto, nel corso del tempo, ha subito diverse trasformazioni e imponenti lavori di restauro. Oggi come ieri conserva il suo fascino e, proprio a partire da quest’anno, oltre alla Roccaforte è possibile visitare le sue antiche prigioni là dove, per cinque secoli, sono stati rinchiusi prigionieri che hanno lasciato traccia del loro passaggio attraverso 150 incisioni.

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“Il Giardino di Ninfa è un gioiello che la Fondazione cura con grande attenzione, così come accade per il Castello Caetani di Sermoneta e le sue prigioni. Tutto questo è possibile grazie al lavoro delle decine di persone che hanno di fatto ereditato il sentimento della famiglia Caetani che ci ha resi custodi di questo patrimonio straordinario che vogliamo tramandare alle future generazioni con il suo messaggio romantico e fortemente attuale di rispetto e valorizzazione del patrimonio storico ma anche dell’ambiente e di tutto quello che ci circonda” – ha dichiarato Tommaso Agnoni, Presidente della Fondazione Roffredo Caetani.

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