26 aprile 2019 - 18:36

Sri Lanka, blitz anti terrorismo: scoperto un covo, nuove esplosioni

Il Paese passato al setaccio da polizia ed esercito: sparatoria con presunti terroristi

di Guido Olimpio

Sri Lanka, blitz anti terrorismo: scoperto un covo, nuove esplosioni
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In Sri Lanka è alta tensione. Le forze di sicurezza, nel timore di nuovi attentati, hanno lanciato operazioni di ricerca in tutto il paese. Gli agenti hanno scoperto un covo ed hanno ingaggiato una sparatoria con presunti terroristi barricatisi in un edificio di Sammanthurai, zona orientale. Media locali, riferendo di numerose esplosioni, hanno ipotizzato che si sia trattato di azioni suicide. Un quadro che, per ora, resta confuso in quanto è difficile avere dati precisi. Le autorità hanno imposto il coprifuoco fino all’alba.

Reparti di polizia e militari hanno individuato una possibile base di militanti a Ampara e i località vicine, sempre nella regione Est del paese. Sequestrato molto materiale: 150 candelotti di esplosivo, migliaia di biglie di ferro da usare come “schegge” per le bombe, una bandiera dell’Isis e un piccolo drone con telecamera. In precedenza avevano rinvenuto documentazione di propaganda, munizioni e lunghi spadoni. I controlli massicci sono stati decisi in quanto la sicurezza ha ricostruito una lista di estremisti, circa 140, che farebbero parte del network coinvolto nel massacro di Pasqua. Circa 70 sono stati arrestati, ma i latitanti sarebbero pronti a sferrare una seconda ondata. Per questo sono state sospese tutte le cerimonie religiose.

La cellula si sarebbe addestrata nel paese e all’estero sotto la guida di «Army Mohideen», nome di battaglia dietro il quale potrebbe nascondersi un ex soldato - Bathurdeen Mohammed Mohideen - comparso in una delle segnalazioni dell’intelligence indiana. In base alla ricostruzione i militanti, nel tempo libero, si dedicavano allo sport, dal calcio alla palestra. Forse non era solo uno svago, ma una tattica già usata da nuclei jihadisti per coprire i contatti.

Le autorità hanno confermato che Zahran Hashim il predicatore oltranzista considerato la guida religiosa della gang islamica, è morto nell’esplosione in uno degli hotel. I test del DNA hanno confermato quanto sospettato dopo il massacro. L’estremista non aveva mai celato le sue posizioni violente e infatti era stato segnalato non solo dall’India, ma anche dalla comunità musulmana. Tutto inutile. Uno dei molti errori della sicurezza di Colombo. Un disastro che ha portato alle dimissioni del ministro della Difesa e del capo della polizia. Mosse inevitabili dopo quanto è emerso. Sempre le indiscrezioni di queste ore hanno rivelato che Hashim avrebbe portato dalla sua parte un numero consistenti di militanti legati al movimento JMI, spaccatosi sull’opportunità di condurre attacchi all’interno del paese.

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