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Caro carburanti, benzina oltre i 2 euro in autostrada

In alcuni casi la benzina ha sfondato il tetto dei 2 euro al litro

Il prezzi sono in forte rialzo secondo i dati consultabili sull’Osservatorio del ministero dello sviluppo economico

Prezzi dei carburanti in forte rialzo. A causare l’impennata, i riflessi sul costo del petrolio della decisione del presidente Usa, Donald Trump, di eliminare le esenzioni per otto Paesi all’import del greggio iraniano. Sulla rete autostradale italiana, in alcuni casi, come segnala L’Osservatorio prezzi del Mise, il prezzo della benzina ha sfondato la soglia dei 2 euro al litro. In particolare, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati di martedì 23 aprile comunicati dai gestori al Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,618 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,618 a 1,633 euro/litro (no-logo a 1,598). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,508 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,509 a 1,518 euro/litro (no-logo a 1,486). Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,750 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,721 a 1,820 euro/litro (no-logo a 1,643), mentre per il diesel la media è a 1,643 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,628 a 1,725 euro/litro (no-logo a 1,531). Il Gpl, infine, va da 0,637 a 0,663 euro/litro (no-logo a 0,632).

contagio
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Il Codacons parla di aggravio della spesa “per i rifornimenti a carico di chi si sposterà in auto nei prossimi giorni” in corrispondenza del megaponte del 25 aprile e primo maggio mentre Coldiretti sottolinea gli effetti dell’aumento record delle quotazioni del petrolio provocato dalla decisione degli Stati Uniti di non rinnovare, alla scadenza di maggio, le esenzioni per l’import di petrolio dall’Iran che riguardano anche l’Italia. “L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce - sottolinea la Coldiretti - il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese”.

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