24 aprile 2019 - 07:12

Piste ciclabili, isole verdi e sport: la «seconda vita» dei cavalcavia

Parte del ponte Garibaldi-Isola riservata ad attività ricreative: bando del Comune per i privati Monte Ceneri e Corvetto, chiusure sperimentali in agosto

di Pierpaolo Lio

Piste ciclabili, isole verdi e sport: la «seconda vita» dei cavalcavia
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Da simboli del progresso e della mobilità del secondo dopoguerra, a ecomostri da abbattere, o almeno ripensare: è la parabola dei cavalcavia che dopo una manciata di decenni, con l’ingresso nel nuovo Millennio, sono finiti in discussione un po’ ovunque, anche a Milano. Palazzo Marino non nasconde da tempo l’intenzione di seguire l’esempio newyorchese. E nel mirino dell’amministrazione non c’è solo l’ultimo chilometro di Autostrada del Sole che entra in città affacciandosi tra i balconi delle case del Corvetto, affrontato di recente durante una riunione di giunta convocata in via straordinaria nel quartiere alla periferia sudest. In programma c’è anche la trasformazione dei cavalcavia Bussa e Monte Ceneri. Prima, però, vanno approfonditi i possibili effetti sui flussi di traffico della chiusura o della demolizione dei viadotti. Dai progetti sulla carta ai test sul campo: dopo aver tratteggiato il futuro di queste opere d’ingegneria stradale nel Piano urbano della mobilità sostenibile, approvato ormai due anni fa, un primo assaggio di come potrebbero cambiar volto si avrà quest’estate.

Si parte dal cavalcavia Bussa. L’avviso pubblico lanciato dal Comune (le candidature dovranno essere presentate entro il 20 maggio 2019 e la concessione sarà assegnata applicando il criterio del miglior prezzo) propone l’affidamento per dodici mesi, rinnovabili, di una porzione dell’area a parcheggio di 1.450 metri quadrati, cioé circa un terzo del totale, per un canone minimo di 55.195 euro, dove immaginare una mini cittadella sopraelevata tutta dedicata allo sport, in modo da rigenerare la struttura a ridosso della stazione Garibaldi e del nuovo skyline di Porta Nuova. Per gli automobilisti (per ora) non ci saranno divieti. Ma l’intervento anticiperà la riqualificazione complessiva del ponte per cui l’amministrazione ormai cinque anni fa aveva indetto un concorso di progettazione vinto dalla proposta «Guardami»: una «piazza lineare» vietata ai motori e dominata da un’architettura leggera a ricordo della memoria industriale della zona. La «rivoluzione» è oggi in fase di progettazione definitiva, con l’obiettivo di vedere gli operai al lavoro dal 2021, dopo un intervento di adeguamento sismico dell’intero ponte. L’iniziativa di Palazzo Marino si estende anche agli altri due punti della città sopraelevata. A lungo termine, l’idea è di demolire il ponte al Corvetto: troppo poche le trenta vetture al minuto che secondo le ultime rilevazioni percorrono quel tratto di strada durante le ore di punta per giustificare la permanenza in vita di una struttura tanto ingombrante. Nei piani cambierà anche il cavalcavia di Monte Ceneri, che s’immagina di trasformare in una versione milanese di high line verde, attraversato da un percorso ciclopedonale e da una corsia riservata ai trasporti pubblici. Nell’immediato invece, l’operatore dovrà proporre «contestualmente» un progetto estivo per animare ad agosto (per un minimo di cinque a un massimo di venti giorni) con iniziative di carattere ludico, culturale, sportivo, assistenziale e commerciale entrambi i cavalcavia, che per l’occasione saranno chiusi al traffico per il periodo di sperimentazione.

Spiega l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran: «Qualche settimana fa abbiamo detto che stiamo lavorando per l’abbattimento del cavalcavia del Corvetto, e oggi partiamo con un progetto sperimentale: vogliamo infatti iniziare a sperimentare, in periodi di scarso traffico, l’effetto che può avere la futura eliminazione del Corvetto e una rifunzionalizzazione del Monte Ceneri». «Per la nuova mobilità di Milano abbiamo idee nuove per i cavalcavia - ribadisce il collega alla Mobilità, Marco Granelli -. Preferiamo una città con meno auto e meno veicoli che sfrecciano a grande velocità sotto le case». A criticare la svolta è l’azzurro Fabrizio De Pasquale. «La chiusura di ben tre cavalcavia è l’ultimo oggetto della furia anti-auto dei talebani pseudo ambientalisti che governano Milano - protesta il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale -. Togliendo spazi alla circolazione il traffico si concentrerà in altre vie dove le auto incolonnate inquineranno maggiormente. Non a caso nonostante tutti gli esperimenti fallimentari della sinistra in materia di mobilità Milano è sempre in vetta per superamento delle giornate di inquinamento».

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