Aveva raccontato ai poliziotti che lo avevano soccorso nei pressi della stazione Termini, nella Capitale, di essere stato «insultato e aggredito» da un marocchino che lo avrebbe accoltellato alla gola «per motivi religiosi». La stessa testimonianza, Samuel Ambarian, clochard georgiano di 44 anni, l’aveva ripetuta al pm Alberto Galanti. Ma poco dopo, davanti ai medici dell’ospedale Umberto I che lo stavano medicando, il senza fissa dimora ha cambiato radicalmente versione. «Mi ha puntato il coltello alla gola - ha detto - per rubarmi la collanina d’oro».

Nessun accenno alla religione dunque, ma il racconto di un tentativo di rapina finito male. E questo particolare non è passato inosservato agli occhi degli inquirenti che inizialmente avevano arrestato il 37enneMohamed Rarhdoun, anche lui clochard, con l’accusa di tentato omicidio aggravato dall’odio religioso, ma che ora appaiono molto cauti. «Sembrerebbe una rissa tra senza tetto finita male, al momento l’arrestato non risulta avere alcun precedente per fatti legati al terrorismo o simpatie jihadiste», spiegano gli investigatori. Ma l’episodio, avvenuto alla vigilia della Santa Pasqua, ha generato subito polemiche politiche. «Scrivo a tutti i prefetti e questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti», ha fatto sapere il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Secca la risposta degli alleati di governo. «Il problema ce lo abbiamo in casa, - hanno detto i 5 Stelle - non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo». Commenti a una vicenda che però potrebbe essere diversa da come descritta inizialmente. L’aggressione - avvenuta a piazza dei Cinquecento, davanti a Termini - sarebbe stata generata da una lite scattata per futili motivi. Erano le 21 di sabato scorso e il cittadino marocchino e la sua vittima erano a bordo di un autobus della linea 64. Ed è proprio sul mezzo di trasporto che è iniziata la lite proseguita poi nei pressi della stazione della metropolitana. «Mi ha detto ‘cattolico di merda’ e poi mi ha colpito», racconta il georgiano ai poliziotti del commissariato Viminale che, qualche metro più avanti, arrestano l’aggressore. La vittima è stata ascoltata due volte e poi trasportata in ospedale dove ha avuto 21 giorni di prognosi. E proprio all’Umberto I, dopo la medicazione, il racconto cambia. «Quell’uomo voleva derubarmi», spiega ai medici quasi con rimorso per quanto detto poco prima all’Autorità giudiziaria.

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