20 aprile 2019 - 10:31

Sulle Alpi la neve si scioglie prima. Colpa delle polveri del Sahara

Lo studio dell’Università Bicocca e di Arpa Valle d’Aosta: la superficie nevosa più scura attrae i raggi solari

Sulle Alpi la neve si scioglie prima. Colpa delle polveri del Sahara
shadow

Le polveri del Sahara che arrivano sulle Alpi fanno fondere più velocemente la neve. A dirlo è uno studio condotto da Arpa Valle d’Aosta, dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, Istituto nazionale di fisica nucleare, Météo-France (Univ. Grenoble Alpes e Cnrs) e Max Planck Institute in Germania. Alla base del fenomeno ci sarebbero le deposizioni di pulviscolo: facendo diventare la neve rossastra, quindi più scura, la nuova tonalità di colore assorbirebbe più luce accelerando (e quindi anticipando) il processo di scioglimento. Il lavoro è stato svolto in un sito sperimentale a 2.160 metri di quota, nel comune di Torgnon (Aosta) e i risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale «The Cryosphere». È emerso che in anni caratterizzati da intense deposizioni sahariane, come nella stagione del 2015-2016, l’anticipo della scomparsa della neve è di circa un mese, pari a un quinto della stagione nivale. Un fattore che si aggiunge alla «scarsità di precipitazioni durante l’inverno» e alle «alte temperature primaverili ed estive» legate al cambiamento climatico. La scoperta è stata fatta camminando in montagna. Aveva colpito il colore della neve tendente al rosso. Così dopo circa cinque anni da quella semplice annotazione visiva si è giunti alla conclusione che la «colpa» è del deserto del Sahara che ogni anno a causa dei venti immette nell’atmosfera 700 milioni di tonnellate di polveri. La ricaduta della polvere produce l’effetto di rendere più scura la superficie nevosa che a quel punto attrae di più i raggi solari anticipando lo scioglimento delle nevi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT