19 febbraio 2019 - 14:24

Omicidio Mollicone: Marco Mottola, arriva l’informativa che lo incastra

Il figlio dell’allora comandante della caserma del paese ciociaro teatro del delitto avvenuto nel 2001: la ragazza sarebbe stata picchiata e poi lasciata morire asfissiata in un boschetto vicino al paese.

di Ester Palma

Omicidio Mollicone: Marco Mottola, arriva l’informativa che lo incastra
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Un’informativa di centinaia di pagine nella quale si ricostruisce l’omicidio di Serena Mollicone, 18 anni, avvenuto nel 2001 a Arce, vicino Frosinone: per i carabinieri del comandando provinciale di Frosinone ed i colleghi del Ris a colpire Serena sarebbe stato Marco Mottola, figlio dell’ex comandante della caserma di Arce. L’alterco, sfociato poi in omicidio, sarebbe avvenuto proprio in uno degli alloggi in disuso presso la struttura militare. I segni trovati sul cranio della ragazza dopo che il corpo è stato riesumato nel 2016 risultano perfettamente compatibili con quelli sulla porta.

La ricostruzione

Serena, secondo i pm, fu tramortita in caserma dove era stata vista entrare e lasciata poi morire asfissiata in un bosco vicino al paese dove poi fu ritrovata, mani e piedi legati col fil di ferro, carta assorbente in bocca e sacchetto in testa stretto col nastro adesivo. La 18enne, liceale modello e già orfana di madre, appassionata clarinettista nella banda del paese, viene trovata così alle 7,30 della mattina del 3 giugno, 36 ore dopo la sua scomparsa, tra i cespugli di un boschetto in località Fonte Cupa. Una morte apparsa subito strana. La notte prima ha diluviato, ma la camicia a fiori e il pantalone scuro che Serena indossa, gli stessi abiti con cui il venerdì è uscita di casa, sono asciutti. E l’autopsia dice che il decesso, nonostante i segni di percosse e una frattura alla tempia destra, è avvenuto per asfissia. Non ci sono segni di stupro.

Il suicidio di Tuzi e i militari indagati

Il documento consegnato al magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, conterrebbe anche il ruolo di ogni indagato in questa vicenda. Oltre al giovane Marco Mottola a finire nel mirino degli investigatori sono stati il padre Franco, la madre Anna e due carabinieri che all’epoca dei fatti era in servizio presso la caserma di Arce. Uno dei due è coinvolto anche nel suicidio cui sarebbe stato istigato Santino Tuzi, un altro carabiniere in servizio ad Arce, che stava indagando sulla morte della diciottenne Serena.

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