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Ciclismo, Trofeo Laigueglia: trionfo solitario di Velasco

Il corridore della Neri Ktm, in lacrime al traguardo, vince dopo una fuga di 42 km. Bagioli e Sobrero completano il podio tutto italiano nella prima tappa della competizione che assegna il titolo nazionale a squadre. Male i precedenti vincitori del trofeo in gara: solo Cimolai è tra i primi dieci

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ROMA - Con un'azione di potenza, grinta e resistenza fisica, Simone Velasco si aggiudica il 56° Trofeo Laigueglia, prima prova della Ciclismo Cup 2019, al termine di una fuga solitaria di 42 km. Il corridore della Neri Selle Ktm, dopo aver tagliato il tragurdo battendosi le mani sul petto, è scoppiato in lacrime per la gioia. "Non ci credo ancora, sono commosso, ho fatto una cosa che non so come spiegare - ha commentato, con la voce rotta dall'emozione, a fine gara -. Ho passato quattro anni veramente difficili a causa di problemi fisici e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini. Sono un romantico del ciclismo, me la sono sentita, sono partito e ha pagato: è uno dei giorni più importanti della mia vita". La vittoria di Velasco ha anche portato la Neri al comando della classifica a squadre della competizione che assegna il titolo nazionale a squadre.

La prima fuga della gara parte al km 18 ed è lanciata da sette uomini: Jonas Aaen (Riwal Readynez), Michael Piccot (Biesse Carrera), Giulio Masotto (Colpack), Andrea Ferrari (Iseo Serrature Rime Carnovali), Evgeny Kobernyak (Gazprom Rusvelo), Federico Burchio (D'Amico UM Tools) ed Emanuele Amadio (C.t. Friuli). È Masotto il primo a passare sul traguardo dei Gran premi della montagna di Paravenna e Testico e, a fine corsa, sarà il ciclista con più punti conquistati in questa speciale classifica. Proprio a Testico in tre perdono terreno dai fuggitivi che, al km 141, vengono ripresi dagli inseguitori.

Dopo circa 20 km con il gruppo compatto, Velasco scatta e in tre provano a inseguirlo: sono Jacopo Mosca (D'Amico Um Tools), Alexander Cataford (Israel C. A.) e Simone Toniatti (Colpack). ll corridore della Neri, però, è imprendibile: i secondi che perde in salita li recupera in discesa e nel tratto pianeggiante e, in tutti e tre i giri del circuito finale passati in testa, mantiene un vantaggio che oscilla tra i 18 e i 30 secondi. Alle sue spalle il gruppo inseguitori cambia composizione continuamente, con Matteo Montaguti (Androni-Sidermec), Giulio Ciccone (Nazionale italiana), Davide Gabburo (Neri Selle Ktm), Matteo Gavazzi (Androni-Sidermec) Nicola Bagioli (Colpack) e Kilian Frankiny (Groupama-FdJ) che provano a rientrare su Velasco, ma non riescono a ricucire lo strappo. Al traguardo, il ciclista della Neri arriva con 42 secondi di vantaggio sul secondo, Bagioli, e sul terzo, Matteo Sobrero (Nazionale italiana), che recupera terreno nell'ultimo chilometro e sale sul podio.
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