Marco Cecchinato. Afp

Marco Cecchinato. Afp

Un Marco Cecchinato praticamente perfetto ha conquistato il titolo Atp di Buenos Aires (terra battuta, 673.135 $ di montepremi) superando in finale l’idolo locale Diego Schwartzman per 6-1 6-2 in appena 65 minuti di gioco. Match senza storia con il siciliano che sciorina tutto il suo vasto repertorio già nelle fasi iniziali dell’incontro. E’ padrone della diagonale del rovescio, si sposta per rifare il lungolinea anomalo di dritto, va a rete per chiudere smash e recupera palle corte per poi chiudere punti con la tranquillità e una naturalezza disarmante. L’argentino è costretto agli straordinari per cancellare tre palle break nel secondo game del match, ma poi l’azzurro sale in cattedra e con un parziale di 5 giochi filati si porta a casa il primo set con il terzo ace dell’incontro. La striscia di Cecchinato prosegue anche nel secondo set (7 game in tutto) con il povero argentino impossibilitato a leggere le traiettorie del siciliano che pizzica angoli difficili su palle sempre molto profonde. Sul 2-0 Cecchinato, Schwartzman tiene a fatica un game. L’argentino prova a caricarsi, restando in scia all’azzurro che però tiene benissimo i propri turni di battuta fino al 4-2. Qui l’argentino commette un doppio fallo e Cecchinato conquista un secondo importantissimo break quando Schwartzman va ancora una volta fuori giri con il dritto. Dopo un’ora di gioco l’azzurro va a servire per il titolo, sale rapido sul 40-15 e chiude al primo match point quando l’argentino mette in rete l’ultima risposta della partita.
che settimana — Per Cecchinato una settimana da incorniciare: 7-6 6-4 agli ottavi al cileno Christian Garin, 7-6 6-4 nei quarti allo spagnolo Roberto Carballes Baena, 6-4 6-2 in semifinale a Guido Pella e 6-1 6-2 in finale a Diego Schwartzman. Per Cecchinato è il terzo successo in carriera nel circuito Atp dopo le vittorie di Budapest dello scorso 29 aprile (7-5 6-4 all’australiano John Millman) e di Umago del 22 luglio (6-2 7-6 a Guido Pella). Per l’Italia è il successo numero 63 dell’Era Open, il primo del 2019 e il primo dalla vittoria di Fabio Fognini a Los Cabos nell’agosto scorso (6-4 6-2 a Juan Martin Del Potro). Nessun italiano aveva mai vinto a Buenos Aires nell’Era Open: Adriano Panatta aveva perso nel 1975 da Guillermo Vilas, Filippo Volandri nel 2006 da Carlos Moya, Alessio Di Mauro nel 2007 da Juan Monaco e Fabio Fognini nel 2014 da David Ferrer. Ma prima che il tennis diventasse Open, Nicola Pietrangeli aveva trionfato a Buenos Aires nel 1963 e nel 1965. E prima ancora Giorgio De Stefani nel 1935.
ranking — Nel ranking Atp di lunedì Marco Cecchinato sarà per la prima volta in carriera numero 17 del mondo, appena dietro al numero 1 italiano che rimane ancora Fabio Fognini. Tra i due ci sono appena 234 punti. E da domani Fognini e Cecchini sono impegnati nel Master 500 di Rio de Janeiro (1.937.740 dollari di montepremi sempre su terra battuta). I due azzurri sono la seconda e terza testa di serie dopo Dominic Thiem; Fognini, numero 2, affronta al primo turno il canadese Felix Auger-Aliassime, poi sulla carta ha un secondo turno contro il vincente tra Christian Garin e Maximilian Marterer, poi magari un quarto di finale con Dusan Lajovic e una semifinale con Diego Schwartzman: Cecchinato invece, sorteggiato nella parte alta del tabellone, ha Aljaz Bedene al primo turno, il portoghese Pedro Sousa o il brasiliano Thiago Monteiro al secondo, Nicolas Jarry ai quarti e Dominic Thiem in semifinale.
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A ROTTERDAM — Gael Monfils ha battuto Stan Wawrinka e trionfato sul veloce di Rotterdam, prova Atp 500 con un montepremi di 1.961.160 euro. In finale il francese, numero 33 del ranking mondiale, ha steso lo svizzero, 68 Atp, in gara grazie a una wild card, 6-3 1-6 6-2. Per Monfils era la 29a finale in carriera: 8 ora i trofei in bacheca. Era curiosamente la finale numero 29 anche per il 33enne di Losanna (fermo adesso a 16 titoli vinti).
ERRANI ELIMINATA - Ritorno amaro nel circuito per Sara Errani, eliminata all’esordio a Dubai, 2.828.000 di dollari di montepremi sul cemento. La 31enne romagnola, numero 123 Wta, in gara con una wild card e campionessa dell’edizione 2016 (l’ultimo titolo nel circuito maggiore conquistato dalla Errani), ha ceduto al primo turno alla serba Ivana Jorovic, numero 118 della classifica mondiale, passata attraverso le qualificazioni (il match era programmato su un campo non coperto dalla produzione televisiva locale): 4-6 6-4 6-2 dopo due ore e un quarto di gioco, in favore della 21enne nata a Cacak, che sfiderà così al secondo turno la bielorussa Aryna Sabalenka, numero 9 della classifica mondiale e ottava favorita del seeding. A tabellone compilato, per un problema al polso destro era arrivato invece il forfait di Camila Giorgi, numero 28 del ranking mondiale, che era stata sorteggiata proprio contro l’altra azzurra. In gara a Dubai ci sono nove top ten (unica assente Sloane Stephens, numero 4 Wta), con il rientro nel circuito di Naomi Osaka, salita sul trono mondiale dopo il trionfo agli Australian Open. Dietro la giapponese nel seeding, nell’ordine, Petra Kvitova, qui a segno nel 2013, Simona Halep (vincitrice di questo torneo nel 2015), Karolina Pliskova, Angelique Kerber, Elina Svitolina, bi-campionessa in carica - a segno sia lo scorso anno che nel 2017 -, Kiki Bertens e appunto Aryna Sabalenka: le prime otto teste di serie esordiranno direttamente al secondo turno. Tra le `past champions´ presente anche la danese Caroline Wozniacki, numero 10 Wta e nove del seeding, vincitrice nel 2011 negli Emirati.