Da due anni non tocca palla. Meglio, come sostiene lui, è la Nfl tutta a non volerlo più in campo. Motivo: la dilagante protesta contro le violenze della polizia sugli afroamericani, con inginocchiamento quando si intona l'inno nazionale prima di un match. Nonostante sia un buon quarterback e meriti un posto in una delle trentadue squadre della lega, Colin Kaepernick, ex San Francisco 49ers, non lo chiama più nessuno a quei livelli lì.
Intanto una nuova lega-gemella della Nfl, appena nata, la Alliance, che sta disputando in queste settimane il suo torneo, ha chiesto proprio a Kaepernick di tornare in campo. Ma il quarterback, al momento, ha detto di no. Non se ne conoscono le ragioni ma sembra che la neonata lega non abbia abbastanza soldi per garantirsi le prestazioni di un giocatore che comunque nella Nfl è stato a poche yard dal titolo di campione del mondo (nel Super Bowl perso dai Niners coi Baltimore Ravens).
Colin, ormai, come detto, è davvero un'icona dell'antirazzismo, celebrato anche da una campagna pubblicitaria della Nike. Ma il suo sogno resta quello di poter ancora tornare nel giro della Nfl. Ci riuscirà dopo aver comunque vinto questa battaglia giudiziaria?
Colin e Reid
Così CK, diventato in breve un simbolo della lotta al razzismo e alle sue derive violente, insultato su Twitter dal presidente Donald Trump, ha scelto le vie legali e, assieme a un altro suo compagno di "inginocchiamento", Eric Reid, ha citato in tribunale la National football league. L'accusa: c'è un accordo per far sì che l'ex numero 7 di San Francisco non giochì più ai massimi livelli del football americano.L'accordo
Ma, a pochi giorni dal verdetto, il contenzioso si è concluso. I termini dell'accordo extragiudiziale tra le parti sono ufficialmente segreti ma è trapelato che Kaepernick (e Reid, nel frattempo titolare nei Carolina Panthers, con cui ha firmato un prolungamento del contratto) sono stati complessivamente "risarciti" (anche se non è il termine tecnico adatto) con una grossa cifra, che oscilla tra i 60 e gli 80 milioni di dollari. La notizia è stata rilanciata da tutti i network americani e molti si chiedono che "prove" avesse CK per convincere la Nfl che era meglio pagare...L'Alliance lo corteggia
Intanto una nuova lega-gemella della Nfl, appena nata, la Alliance, che sta disputando in queste settimane il suo torneo, ha chiesto proprio a Kaepernick di tornare in campo. Ma il quarterback, al momento, ha detto di no. Non se ne conoscono le ragioni ma sembra che la neonata lega non abbia abbastanza soldi per garantirsi le prestazioni di un giocatore che comunque nella Nfl è stato a poche yard dal titolo di campione del mondo (nel Super Bowl perso dai Niners coi Baltimore Ravens).
La scelta della Nike che punta su di lui
Colin, ormai, come detto, è davvero un'icona dell'antirazzismo, celebrato anche da una campagna pubblicitaria della Nike. Ma il suo sogno resta quello di poter ancora tornare nel giro della Nfl. Ci riuscirà dopo aver comunque vinto questa battaglia giudiziaria?