Politica

Pd, Renzi boccia l'autonomia: "Non apprezzo il disegno". E gela sia Gentiloni che Bonaccini

Matteo Renzi (cge)
L'ex segretario, che presenta il suo libro in giro per l'Italia, dalla provincia di Bologna attacca la richiesta di maggiori poteri da parte delle regioni del nord e precisa: "Il processo non è partito con me". La replica del governatore emiliano: "La mia proposta è diversa da quella di Lombardia e Veneto" 
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Presenta il suo libro tra Emilia-Romagna e Veneto. Matteo Renzi è in tournée per lanciare "Un'altra strada", il suo ultimo saggio (ieri per la presentazione a Firenze la sala rossa del Palazzo dei Congressi era strapiena, bagno di folla ripetuto anche oggi). Naturalmente, libro a parte, ognuno di questi eventi diventa anche un'occasione per lanciare messaggi al Pd e ai suoi esponenti. Spesso tutt'altro che amichevoli.

Oggi Renzi esprime il suo giudizio negativo sull'autonomia differenziata, criticando di fatto sia Paolo Gentiloni che Stefano Bonaccini. Lo fa peraltro parlando da San Lazzaro, in provincia di Bologna.  "È una discussione aperta con il governo Gentiloni, non con il governo Renzi. Io non ho mai apprezzato quel disegno", sottolinea riferendosi all'autonomia. E ancora: "Rispetto il percorso che stanno facendo, ma è un percorso che non ho fatto e che non avrei fatto".


Insomma, boccia la richiesta di maggiore autonomia da parte delle regioni del nord, compresa l'Emilia-Romagna guidata dal suo ex fedelissimo Bonaccini. Il governatore emiliano, che peraltro negli ultimi giorni ha subìto diverse critiche anche da altri esponenti del Pd, replica: "Farebbe bene alla Regione" e insiste che il suo progetto di autonomia è del tutto diverso da quello di Lombardia e Veneto. E invece - si lamenta - "si parla delle tre proposte di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto come se fossero un tutt'uno. È un disegno diverso. Basta leggere".

Il tema peraltro divide da giorni anche la maggioranza, con i 5Stelle molto perplessi. Oggi gli otto consiglieri regionali del Movimento in Puglia - con una nota - dicono: "Guai a creare cittadini di serie A e di serie B". Il ministro leghista Gianmarco Centinaio è tornato alla carica, ricordando che "la riforma dell'autonomia regionale è nel contratto di governo" mentre Silvio Berlusconi ha pronosticato: "Su questo il governo può cadere. E me lo auguro". Gli otto consiglieri regionali dei 5Stelle in Puglia

A parte l'autonomia, Renzi torna ancora una volta sugli scontri interni al Pd. "Nel mondo del centrosinistra ci sono persone che dicono che io ho creato il populismo. E ci sono tra di noi persone che negli ultimi quattro anni hanno passato il proprio tempo a fare la guerra a me. Oggi ci sono persone che si trovano Salvini perché nei quattro anni precedenti hanno fatto la guerra al Matteo sbagliato". L'ultima polemica, in ordine di tempo, è stata quella con Enrico Letta che ha messo a confronto le ricette di Grillo, Renzi e Salvini ("vaffa", "rottamazione" e "ruspa"). Renzi gli ha risposto definendo meschino paragonare rottamazione e populismo ("il vero titolo del suo libro è Non ho imparato", ha replicato ironico Letta).

Poi annuncia la sua intenzione di querelare Marco Travaglio, direttore del Fatto quotidiano. E non sarà il solo, sembra. "Vi garantisco che metteremo online l'elenco dei risarcimenti. Pagheranno caro, pagheranno tutto". E aggiunge: "Il 22 febbraio presenteremo le querele e le azioni civili contro Marco Travaglio, Il Fatto quotidiano e nei confronti di coloro che hanno buttato fango su di noi. Lo faremo in una diretta Facebook, elencheremo le prime querele perché, buoni sì... ma adesso hanno esagerato". L'ultima polemica tra i due è molto seguita sui social: "Ieri è girata l'immagine di Travaglio intervenuto su La7 con dietro un rotolo di carta igienica con la mia foto. Non riesce a fare a meno di me".  


Quanto al futuro, Renzi assicura che rispetterà "il risultato delle primarie, lavorerò come gregario" ma chiede a tutti i candidati di rispettare quello che hanno detto: "Cioè mai un accordo con il Movimento 5 Stelle".
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