16 febbraio 2019 - 10:51

Carrefour, niente più iper: negozi medio-piccoli ma con 590 esuberi

Nel piano 2019-2022 la società francese ridisegna il perimetro in Italia: 300 nuovi punti vendita a marchio Market ed Express (di prossimità e con superfici di medie e piccole dimensioni) e potenziamento dell’e-commerce. E 5 iper si «restringono»

di Michelangelo Borrillo

Carrefour, niente più iper: negozi medio-piccoli ma con 590 esuberi
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Niente più mega strutture commerciali. La tendenza, già in atto, trova spazio anche nel piano di trasformazione 2019-2022 di Carrefour Italia che in pratica ridisegna il perimetro della società francese sul territorio italiano, dove è presente in 18 regioni con 1.076 punti, oltre 18 mila collaboratori e un giro d’affari di 5,5 miliardi euro. Il piano, nonostante 400 milioni di investimenti previsti, comporta fino a 590 esuberi da gestire su base volontaria.

I tagli

Dal punto di vista dei tagli, il piano prevede la revisione del modello iper — da anni in difficoltà per la crisi dei consumi di prodotti non alimentari — e la riduzione della superficie di vendita di 5 ipermercati dei 51 presenti in Italia: Marcon (Ve), Tavagnacco (Ud), Grugliasco (To), Casalecchio sul Reno (Bo), Roma-La Romanina (Rm). Inoltre sarà riorganizzata la sede centrale di Milano, dando origine a circa un terzo degli esuberi totali.

Gli investimenti

Quanto agli investimenti, ne sono previsti 400 milioni di euro per lo sviluppo della rete di prossimità con superfici di medie e piccole dimensioni — 300 nuovi punti vendita a marchio Market e Express attraverso acquisizioni, sviluppo franchising e negozi diretti — e dell’e-commerce. Nel dettaglio del piano, il gruppo vuole rafforzare la propria presenza nelle principali regioni di business — Lombardia, Piemonte, Lazio, Liguria e Valle d’Aosta — e consolidarla in Triveneto, Emilia Romagna, Campania e Sardegna. È previsto anche l’incremento dei livelli di servizio ai clienti con interventi organizzativi e formativi di oltre 200 mila ore per il personale e la revisione delle linee di prodotto, attraverso la crescita dei marchi propri. Per l’e-commerce, invece, saranno aperti altri 3 hybrid stores — dopo quello di Paderno Dugnano (Mi) — a Milano, Torino e Roma.

Gli esuberi

Il nodo del piano è, ovviamente, quello degli esuberi 590 esuberi che sarà alla base del confronto con i sindacati attraverso la valutazione del ricorso ad ammortizzatori sociali. La scelta di «ridurre gli organici» non piace alla UilTucs che la ritiene «sbagliata e contraddittoria» e si dichiara indisponibile a un riduzione dei salari che sono «già bassi». L’azienda, dal suo canto, vede tra le opportunità di ricollocamento anche l’«incentivazione all’imprenditorialità» con franchising a marchio Carrefour per i dipendenti interessati.

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