15 febbraio 2019 - 11:24

Roma, bimba picchiata dal patrigno La madre: lo odio, adesso deve pagare

Migliorano le condizioni della piccola di 22 mesi presa a botte dal fidanzato della mamma, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Si indaga per capire se c’erano state altre violenze, mai denunciate dalla donna

di Rinaldo Frignani

Sara V.  , la  mamma della bimba picchiata dal compagno (foto Proto) Sara V. , la mamma della bimba picchiata dal compagno (foto Proto)
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Sono in lento miglioramento le condizioni di salute della bimba di 22 mesi ricoverata da mercoledì sera all’ospedale Bambino Gesù con un ematoma cerebrale in seguito alle botte prese dal compagno della madre in un appartamento di Genzano. L’uomo, Federico Zeoli, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Nel pomeriggio di venerdì la madre della piccola, Sara V., 24 anni, ha spiegato a Pomeriggio Cinque: «Io lo odio, non è vero che ho fatto finta di niente, che sapevo che picchiava la mia bambina».

«Ora voglio che paghi per quello che ha fatto»

«Se avessi potuto gli avrei sputato in faccia quando la polizia lo ha portato via ammanettato. Non ho mai pensato che fosse capace di una cosa del genere. Non ha mai toccato nè me nè le mie figlie. A questo punto mi viene in mente che possa essersi comportato così soltanto per farmi innamorare. Invece ha dei problemi, anche seri, psichiatrici. Voglio che paghi per quello che ha fatto, ma io non c’entro niente. E intanto però - ha detto ancora fra le lacrime la ragazza - mi hanno portato via le figlie, le hanno portate in una struttura protetta, non me le fanno vedere. Nemmeno la bimba ricoverata in ospedale».

«La prognosi rimane riservata»

Secondo il bollettino medico emesso nella mattinata di venerdì dai medici dell’ospedale specializzato per bambini al Gianicolo, la piccola «paziente è ancora ricoverata nel reparto di rianimazione. La situazione clinica è in lento miglioramento. I parametri cardio-respiratori sono stabili. La bambina è stata estubata, è cosciente e ha ripreso l’attività respiratoria spontanea. La prognosi rimane riservata».

Il contesto familiare degradato

Nel frattempo proseguono le indagini della polizia per capire se Federico Zeoli abbia effettivamente picchiato la piccola anche in altre occasioni e per quale motivo la compagna non lo abbia mai denunciato negli ultimi due mesi di convivenza in un contesto familiare che viene descritto come degradato.

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