15 febbraio 2019 - 10:45

Il tailleur è tornato. A colori. La donna in carriera è tutta nuova

Il capo simbolo degli Anni Ottanta è uno dei pezzi forti della primavera estate 2019. Ma è diverso nei tagli e nel modo di portarlo. «Che venga indossato con i pantaloni, la gonna o i ciclisti è ancora il blazer a fare la differenza», dicono gli esperti

di Maria Teresa Veneziani

Giorgio Armani, Etro, Nicole Kidman in Ermanno Scervino, Tod’s Giorgio Armani, Etro, Nicole Kidman in Ermanno Scervino, Tod’s
shadow

Riecco il tailleur. In tutte le sfumature, dal giallo al rosso, dal celeste al verde come simbolo della donna emancipata, che vuole sentirsi bene con se stessa. Neanche fossimo tornati negli Anni ‘80. E, in effetti, nella varietà di stili che incita ad essere autentiche, si torna a parlare di empowerment femminile, quel senso di sicurezza che niente come un tailleur maschile sa darti. «Ho una figlia trentenne, Federica, molto appassionata di moda: da quando abbiamo incominciato il Taylored Suit Project non si toglie più il suo blazer doppiopetto», racconta Laura Lusuardi, storica coordinatrice delle collezioni Max Mara. Si entusiasma, Laura, raccontando la nuova capsule di giacche intelate per le quali vengono usati i segreti della giacca maschile per assecondare il corpo femminile. «Non si tratta di un vero su misura. Adottiamo alcuni dettagli sartoriali per vestire più donne possibili — sottolinea — . Il progetto è nato proprio per arrivare alle nuove generazioni. Ho pensato che a tutti prima o poi viene voglia di avere una giacca che sembra fatta su di te».

La donne in carriera è spiritosa

Il completo pantalone che ha accompagnato e incoraggiato le donne nell’emancipazione è tornato, ma per le ragazze la giacca oggi è semplicemente un capo essenziale e chic da indossare per sentirsi diverse, abbinandola anche al pantaloncino da ciclista (Chanel). Un vento nuovo che ha portato Veronica Etro a far sfilare completi del guardaroba maschile (giacche lunghe, ampio rever, chiusura a un bottone, tasche cucite con le alette) ma nei colori del sole – giallo e arancione – e con l‘infradito ai piedi. «Oggi finalmente il tailleur non ha più solo quella connotazione formale e professionale che aveva una volta — sottolinea la designer —. Ora può esprimere un’attitudine più rilassata e sportiva, a metà tra il work wear ed il pigiama, ed è per questo che ho scelto di inserirlo in collezione in varianti colorate e vitaminiche». «La giacca doppiopetto non si vendeva più, oggi è la più richiesta. Il tailleur, riapparso in tutte le sfumature dell’arcobaleno, cattura lo sguardo — riprende Lusuardi —. Vedo tante ragazze, di molti paesi, dalle diverse professioni (avvocato, cuoca, insegnante) che viaggiano per lavoro sempre con la loro giacca addosso». L’esperta fa coincidere l’acquisto del tailleur con il primo lavoro. «Sì, un bel blazer fa ancora la differenza, soprattutto, dal punto di vista di una tua sicurezza personale. Perché ti senti chic e comoda. Con le nuove giacche puoi farci tutto, ci esci anche nel week end, lo spezzi e porti la giacca con una gonna a tubo un po’ etnica a metà polpaccio, l’abitino o un jeans».

Tessuti maschili e vite segnate

Il segreto sta nei tessuti maschili: «Usiamo mohair e lane che restano impeccabili per tutto il giorno». Le morfologie femminili sono cambiate. E lo scatto in avanti della moda è proprio quello di uscire dai diktat penalizzanti. «Le nuove giacche non appiattiscono, non sono pensate per persone filiformi — assicura la fashion coordinator di Max Mara —. Al contrario, sono create per modellarsi sulle silhouette, rispettare le curve. Io faccio anche formazione nei nostri negozi e dico sempre ai venditori: vi basterà farle indossare alla cliente, quindi portarla davanti allo specchio». C’è una differenza sostanziale tra una giacca «adesivata» e una intelata come quella di un uomo, insiste Lusuardi: «Quest’ultima ha tantissimi passaggi fatti a mano che richiedono il doppio del tempo rispetto alla prima. Sul giromanica le sarte devono dare 130 punti a mano, particolare che rende la giacca impeccabile». Anche lo styling è molto cambiato, assicura l’esperta. Come evitare l’effetto vintage? «Indossi il completo con una semplice t-shirt con le scritte dello stesso tono e diventi subito minimale».

Nicole Kidman sul red carpet

Nicole Kidman ha spedito a Ermanno Scervino via WhatsApp la foto in cui posa fiera con il tailleur italiano in gabardine bianco Made in Firenze indossato alla prima di Destroyer sul Red carpet dell’Open Air Cinema. «Questa volta ho optato per il taglio a uomo con il gilet sotto portato a pelle al posto della camicia», racconta il designer fiorentino sostenendo che il tailleur sarà protagonista anche del 2020. «Il più nuovo è anatomico, con la giacca che si stringe in vita e poi scende fino a coprire i fianchi. E per questo io uso quasi sempre tessuti stretch anche quando si tratta di gessati. Io la prediligo abbinata ai pantaloni, ma è bella anche con una gonna asimmetrica». Il colore d’elezione dell’estate 2019 dello stilista resta il bianco ma poi incoraggia ad osare un completo rosso. La tendenza è portarlo con la scarpa bassa (che il pantalone deve coprire). «Si può indossare anche al party aggiungendo un sandalo e una spilla. Ma se l’occasione è importante, allora ci vuole lo smoking: in velluto, o con il pantalone in raso. E persino in broccato d’oro».

Pronte per il party

Hanno i bagliori del mare illuminato dal sole quelli di Giorgio Armani, l’inventore della giacca destrutturata che quando uscì, negli anni 80, Christie’s si spinse a consigliare di conservare tra gli oggetti che hanno scritto una pagina di storia. La giacca con abbottonatura nascosta e tasche a filo, in ottoman, è portata a pelle. Cade morbida sui pantaloni con risvolto. L’orlo è un altro dettaglio importante, sfiora appena il tronchetto in vinile con tacco e tallone in nappa cielo. «Rivendicando la dolcezza per l’uomo e la forza per la donna, io ho cercato di rendere potenti le donne, e ho ingentilito gli uomini, per raggiungere un equilibrio che fosse lontano dal macho e dalla bambola», spiegava Armani, definito stilista post moderno per aver trasposto sulle giacche leggere e comode come camicie i concetti dell’architettura e dato un senso diverso al vestire maschile. Due decadi dopo uomini e donne sono tornati a innamorarsi del completo. Ma oggi lui e lei vogliono viaggiare insieme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT