Con gli uomini quasi contati, l’ex più atteso (e anche più avvelenato) quasi fuori e la parte da sfavorita assegnata dal copione, la Lazio affronta la prima tappa del tour de force su tre fronti. Contro il Siviglia, club che ha alzato cinque Europa League negli ultimi tredici anni, c’è in palio la prima parte del destino biancoceleste in campo europeo. «Il pronostico, anche se di poco, è dalla loro parte», mette le mani avanti Simone Inzaghi. Dichiarazione, però, che sa tanto di mera strategia. «Due mesi fa, al momento del sorteggio, stavamo attraversando un periodo difficile, ora stiamo meglio, siamo in lotta su tre fronti e ci sentiamo orgogliosi per quello che stiamo facendo. Non vogliamo fermarci qui, vogliamo arrivare più in fondo possibile in ogni competizione. Percentuali del passaggio del turno? Impossibili da fare».

Più facile, invece, stilare il calcolo delle probabilità sugli assenti e i presenti a disposizione: sicuramente out gli infortunati Milinkovic-Savic e Wallace, quasi fuori anche l’acciaccato Immobile,. «Ciro – sentenzia Inzaghi - è un generoso, vorrebbe sempre giocare, ma credo che sia molto difficile. Valuterò comunque domattina».

Storie di ex di ogni tipo. Se Siviglia e il Siviglia non sono rimasti nel cuore di Immobile, lo stesso non si può dire dell’andaluso Luis Alberto. «Il Siviglia è la squadra nella quale sono cresciuto e per la quale ho sempre tifato. Sarà un’emozione sfidarla – ammette il fantasista biancoceleste - ma proprio per questo darò tutto per la mia squadra attuale. Lazio e Siviglia si assomigliano molto: saranno due partite molto equilibrate, impossibile stabilire una favorita. Dico solo che se giocheremo come abbiamo fatto recentemente contro Juve, in campionato, e Inter, in Coppa Italia, la qualificazione non ci potrà sfuggire». Sulle affinità tra Lazio e Siviglia concorda anche Pablo Machin, tecnico della quarta della classe nella Liga. « È vero ci assomigliamo molto, non solo per il modulo. I nostri obiettivi per la gara d’andata sono di segnare almeno un gol e di tornare a casa con la porta inviolata».

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