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De Silvestri fa 300 in Serie A: “E per alcuni non avrei potuto giocare...”

Lorenzo De Silvestri, 30 anni, con la maglia celebrativa per le sue 300 presenze in Serie A regalatagli dai compagni

Contro l’Udinese l’esterno granata ha raggiunto un bel traguardo in carriera. E su Instagram si toglie qualche sassolino

Mario Pagliara

Nell’epoca dei social funziona anche un po’ così. In un post su Instagram prende forma la voglia di togliersi qualche sassolino. Il protagonista è Lorenzo De Silvestri, un trentenne solitamente attento alle parole e stimato nel gruppo per il suo essere poco istintivo e spesso riflessivo. “Lollo”, come lo chiamano tutti, ha voluto lasciare ai posteri un commento bello pepato dopo aver tagliato, nei minuti finali contro l’Udinese, il traguardo delle trecento presenze in Serie A. Perché “c’erano delle persone che mi dicevano che non avrei potuto fare il calciatore”, è il passaggio cult della stilettata lanciata da De Silvestr.

Lorenzo De Silvestri, 30 anni, con la maglia celebrativa per le sue 300 presenze in Serie A regalatagli dai compagni
“troppo educato”
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Già domenica pomeriggio Lollo è stato festeggiato dai compagni nello spogliatoio, dopo la partita, con una maglia celebrativa, lunedì ha inforcato l’autostrada verso Genova per trascorrere alcune ore con la compagna Carlotta, da martedì è tornato il grande professionista che è al Filadelfia per cominciare a preparare la trasferta di Napoli in campionato. In mezzo ha firmato il suo pensiero sulle 300 in Serie A. “Dodici anni fa mi sono trovato di fronte ad un bivio - racconta su Instagram -. Da un lato c’era il mio sogno di diventare un calciatore professionista, la voglia di mettermi in gioco, di credere in me stesso. Dall’altra parte c’erano le persone che mi dicevano che non avrei potuto fare il calciatore perché non avevo fatto la scuola calcio, perché essendo troppo ‘educato’ non avevo la fame necessaria per farcela”.

i sogni
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La carriera di Lollo insegna come sia sempre un delitto nella vita rinunciare ai propri sogni. “A distanza di dodici anni sono contento di aver scelto di credere nei miei sogni - continua -. Di aver lavorato ogni giorno, di aver affrontato e superato molte difficoltà... e soprattutto di aver condiviso questo risultato con le persone che hanno creduto in me. Grazie! (scritto in maiuscolo, ndr). Trecento volte in Serie A! E ora sotto con il prossimo obiettivo”.

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