Una giornalista critica nei confronti del presidente filippino Rodrigo Duterte, Maria Ressa, è stata arrestata oggi per un caso di diffamazione che lei definisce «privo di fondamento» e «stupefacente». Ressa, fondatrice e direttrice del sito di informazione Rappler, è stata arrestata con un mandato emesso ieri da un tribunale locale. Secondo il segretario della giustizia, Menaldo Guevarra, l’arresto è «semplicemente procedurale» e Ressa potrà uscire su cauzione.

Il caso era stato sollevato nel 2017 da una denuncia dell’uomo d’affari Wilfredo Keng, che un’inchiesta di Rappler aveva collegato ad attività criminali come il narcotraffico e il traffico di esseri umani. L’articolo risaliva al 2012, e la giornalista sostiene che l’articolo fu pubblicato prima dell’introduzione di una legge sulla diffamazione online.

In un’indagine separata, lo scorso ottobre Ressa e il sito da lei diretto sono stati accusati di evasione fiscale, un reato punibile con un massimo di dieci anni di reclusione. La giornalista è al momento in libertà dopo aver pagato la cauzione.

Maria Ressa - che criticato aspramente la cosiddetta «guerra alla droga» e le tendenze autoritarie di Duterte - ha vinto durante la sua carriera diversi riconoscimenti relativi alla libertà di stampa, e lo scorso dicembre la rivista Time la inserì in una lista di «persone dell’anno» assieme al saudita Jamal Khasoggi e ai due reporter birmani della Reuters in carcere da oltre un anno per il possesso di documenti di stato sull’offensiva militare contro i musulmani Rohingya.

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