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ITALIA

Palermo

Ustica: appello civile conferma condanne ministeri. Dc9 fu abbattuto da un missile, poi depistaggi

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La Prima sezione civile della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Antonio Novara, ha rigettato gli appelli promossi dai ministeri della Difesa eTrasporti contro la sentenza emessa dal tribunale civile del capoluogo siciliano nel gennaio 2016 che li aveva condannati a risarcire 12 milioni di euro circa a una parte dei familiari delle vittime della strage di Ustica (27 giugno 1980, 81 morti). L'incidente, secondo la Corte d'Appello di Palermo, è da addebitarsi ad un missile. La Corte ha dichiarato la prescrizione al risarcimento da 'depistaggio'. 

Secondo la Corte è confermato il depistaggio e rimane accertata la responsabilità dei due dicasteri per non avere garantito la sicurezza del volo Itavia che quella notte, mentre andava da Bologna a Palermo, precipitò nel Tirreno. L'incidente, secondo la Corte d'Appello di Palermo, è da addebitarsi ad un missile escludendosi, ancora una volta ed in conformità con altre 4 sentenze emesse nel 2017, l'ipotesi alternativa della bomba a bordo o del cedimento strutturale. La Corte ha dichiarato la prescrizione al risarcimento da 'depistaggio' per intervenuto decorso del termine quinquennale. Ha però confermato il risarcimento da fatto illecito. La decisione riguarda 7 familiari, altri 68 avevano ottenuto il risarcimento nel 2017.

Legale vittime, nessun conflitto tra penale e civile
"Questa sentenza si aggiunge alle numerose altre che, in sede civile, hanno già restituito giustizia ai parenti e verità dei fatti. Questa sentenza, tra l'altro, ha voluto ulteriormente precisare che non vi è mai stato alcun conflitto tra i giudicati penali e quelli civili". Così l'avvocato Daniele Ostano, legale dei familiari delle vittime della strage di Ustica, commentando la conferma in Appello della sentenza civile che nel 2016 aveva condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire alcuni familiari.