12 febbraio 2019 - 09:41

Sanremo, che errore quell'esultanza (e gli insulti) contro Il Volo

Il ruolo della stampa e della critica è quello di raccontare e giudicare, non di prendere parte, figuriamoci farlo per un'esclusione

di Andrea Laffranchi

Sanremo, che errore quell'esultanza (e gli insulti) contro Il Volo
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«La musica dovrebbe unire e non dividere mai», mi ha scritto Anna Tatangelo dedicandomi il suo cd dopo un dibattito post sanremese in cui si era sentita criticata. Non sembra più essere così. Sui social network gli hater, singoli o fan base organizzate, bullizzano chiunque critichi il loro preferito o sostenga chi a loro non piace. E purtroppo sono spesso gli artisti i primi a chiudere un occhio.

Esulti e offese in sala stampa

Il contagio si è allargato. Gira in rete un video dall'interno della sala stampa del Festival di Sanremo. Siamo al momento della proclamazione finale, e quando Bisio annuncia che al terzo posto c'è Il Volo in molti esultano. Già sarebbe poco corretto gioire per un vincitore, il ruolo della stampa e della critica è quello di raccontare e giudicare, non di prendere parte, figuriamoci farlo per un'esclusione. Inqualificabile poi quando si aggiungono offese come «merde», «vaff...», «in galera» che si sentono chiaramente nel video.

La necessità di scusarsi

Il dissenso artistico (non credo di aver mai dato a Il Volo una sufficienza nelle pagelle) non può trascendere e diventare offesa personale. Fa male al sistema musica perché diffonde il contagio. Fa male alla sala stampa che perde credibilità. Le tre vittime parlano di «bullismo» e «insulto, prima che a noi, a tutti i colleghi giornalisti». Rai e Ordine decidano in libertà, ma chi lo ha fatto dovrebbe chiedere scusa.

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