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Ragazze protestano a Tehran chiedendo la morte dello scrittore indiano britannico Salman Rushdie dopo la fatwa scagliata contro di lui dall'Ayatollah Ruhollah Khomeini, 1989. Uno dei cartelli riporta in maniera errata il nome di Rushdie. (c) Kaveh Kazemi/ Getty Images 
Ragazze protestano a Tehran chiedendo la morte dello scrittore indiano britannico Salman Rushdie dopo la fatwa scagliata contro di lui dall'Ayatollah Ruhollah Khomeini, 1989. Uno dei cartelli riporta in maniera errata il nome di Rushdie. (c) Kaveh Kazemi/ Getty Images  

Dall’Isis ai sovranisti: tutti i figli della fatwa

Un romanziere condannato a morte in nome della fede islamica. E tanti illustri intellettuali a dire che su certe cose, via, non si scherza. Era il febbraio ’89 e col caso Rushdie l’Occidente faceva i primi conti coi fondamentalisti. Sbagliandoli tutti

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Erano i primi mesi del 1989, giorni che stavano diventando davvero strani. Non capita spesso di vedere due poliziotti carponi che controllano sotto il tuo letto, guardano dentro l'armadio e aprono la tenda della doccia per essere sicuri che non ci sia un terrorista pronto a saltar fuori e strangolare uno scrittore che è passato da casa tua per bere qualcosa.