8 febbraio 2019 - 23:03

Crisi Italia-Francia, Salvini si espone con Castaner per i timori sui migranti

Decisivi i dati sui senegalesi in Italia e la volontà di smarcarsi dall’alleato Di Maio. Asse tra Conte e Mattarella: occorre smorzare i toni. Oggi l’incontro al Quirinale

di Fiorenza Sarzanini

Crisi Italia-Francia, Salvini si espone con Castaner per i timori sui migranti
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ROMA — L’offerta di collaborazione per il rimpatrio dei senegalesi sbarcati dalla Sea Watch che si trovano in Italia era arrivata appena tre giorni fa. Sono soltanto 9 ma è un’apertura ritenuta «importante» visto che nel nostro Paese sono oltre 13 mila gli irregolari che senza l’aiuto di Parigi non potranno essere rimandati in patria. Ecco perché ieri mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha spedito al collega francese Christophe Castaner una lettera dai toni concilianti, quasi ossequiosi. Ma soprattutto perché ieri sera è stato costretto a ribadire l’invito con una nota ufficiale e così riparare alla gaffe fatta quando ha parlato pubblicamente di «convocazione» di Castaner.

La situazione tra Roma e Parigi rimane di estrema tensione e adesso la linea del premier Giuseppe Conte è quella di farla «decantare», nelle prossime ore telefonerà al presidente francese Emmanuel Macron. Ieri ha invitato tutti a «smorzare i toni» e a «non alimentare altre polemiche», consapevole che lo scontro può incidere negativamente su numerosi dossier, questioni strategiche come Alitalia e Fincantieri, ma anche rapporti internazionali che coinvolgono la Libia e l’Egitto, dunque gli interessi italiani all’estero.

Oggi Conte sarà al Quirinale per la «giornata del ricordo». E sarà l’occasione per un confronto diretto con il presidente Sergio Mattarella che in queste ore ha evidenziato la necessità di arrivare a una rappacificazione in tempi veloci. Una missione affidata al titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi con la supervisione dello stesso Conte. La diplomazia è attivata, viaggia su canali riservati con la speranza che non ci siano nuovi incidenti a far deflagrare nuovamente le relazioni bilaterali.

Salvini non sembra intenzionato a rimanere fermo, proprio nella consapevolezza che solo con la cooperazione francese può aprire il canale con il Senegal che porti a un numero consistente di rimpatri. Ma anche nella convinzione che in questo modo riesca a tenere aperta con Parigi la pratica relativa ai «terroristi che dovranno essere restituiti per scontare la pena», come ha dichiarato più volte. E dunque nella lettera inviata a Castaner il ministro sottolinea la «concreta volontà di collaborazione» ed evidenzia il desiderio di avere rapporti che «possono e devono essere ulteriormente sviluppati nell’interesse strategico reciproco». Un interesse che per Salvini adesso riguarda soprattutto i migranti economici perché, come ha detto ieri, «i partner europei non possono escluderli dalla ridistribuzione perché rappresentano la stragrande maggioranza di chi arriva in Europa».

I dati raccolti al Viminale e consegnati al ministro dicono che tra il 2016 e il 2018 sono sbarcati quasi 17 mila senegalesi e soltanto 3 mila hanno ottenuto lo status di rifugiato. L’Italia non ha alcun accordo con il Senegal e per questo la Francia può incidere in maniera determinante nelle intese relative ai rimpatri. A ciò si aggiunge il problema degli altri «irregolari» che poi non si riesce a far tornare nei Paesi d’origine. Ma al di là delle questioni pratiche, la volontà di Salvini di porsi come interlocutore primario della Francia sembra servire pure a mettere in ombra il ruolo di Luigi Di Maio. E così smarcarsi dall’alleato di governo dimostrando che la Lega è pronta a governare anche da sola.

Nella lettera a Castaner il titolare dell’Interno ha ricordato i «solidi rapporti bilaterali», manifestando «vivo interesse» affinché si possano ulteriormente rafforzare. La strada è ancora lunga e complicata dalle esternazioni pubbliche che invece continuano a essere segnate da toni aspri e — nel caso della convocazione del ministro francese — sbagliati. Ma in queste ore, al di là delle dichiarazioni ufficiali, la distanza tra Lega e 5 Stelle sembra essersi ulteriormente allargata.

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