8 febbraio 2019 - 22:23

Chievo-Roma 0-3, giallorossi al 4° posto con El Shaarawy, Dzeko e Kolarov

Vittoria agevole per la squadra di Di Francesco in casa dei veneti, sempre più ultimi in classifica. Aspettando il Milan, coppia romana per l’ultimo posto Champions

di Luca Valdiserri

Chievo-Roma 0-3, giallorossi al 4°  posto   con El Shaarawy, Dzeko e Kolarov
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La Roma non torna sul luogo del delitto e, dopo i tanti punti sprecati contro le pericolanti (due con il Chievo all’andata e con il Cagliari; tre con Spal, Udinese e Bologna) fa il suo dovere e porta a casa tre punti dalla trasferta di Verona, contro un Chievo che è sembrato già in serie B.

(Getty Images)
(Getty Images)

In 18 minuti i giallorossi si sono trovati sul 2-0, mandando in gol per una volta gli attaccanti: prima El Shaarawy, all’ottavo centro in campionato, e poi Dzeko. Due gol venuti da chiare distrazioni dei veneti — Frey resta indietro un giro e non fa scattare il fuorigioco; Hetemaj si fa beffare in area dal rientro del bosniaco verso il centro — ma la differenza nel calcio è quasi sempre questa. Il terzo gol a inizio ripresa, di Kolarov, ha chiuso definitivamente la partita ma non certo la querelle con gli ultrà, che ormai hanno messo il serbo nel mirino. L’inchino che il terzino ha rivolto a chi lo insultava non ha certo migliorato la situazione, visto che i cori si sono intensificati. Kolarov ha segnato 6 gol in campionato, che per un difensore sono tantissimi, e come ha detto Di Francesco alla vigilia «ha giocato per un mese e mezzo con un piede rotto, non facendo mai mancare il suo impegno». È più importante il rendimento in campo o il rapporto con la curva? Di sicuro se Kolarov gioca bene, la Roma spesso decolla.

Di Francesco ha lasciato a riposo De Rossi per quasi tutta la gara, in vista della Champions martedì sera contro il Porto, ma non ha cambiato il 4-3-3 che in fase difensiva diventa 4-1-4-1, con Nzonzi davanti alla difesa e Schick e El Shaarawy pronti a scendere sulla linea dei centrocampisti. Soprattutto il ceco, poi sostituito per quello che potrebbe essere il trentesimo infortunio muscolare giallorosso della stagione, si è dato da fare anche nel contenimento.

La maggiore qualità della Roma è stata chiara fin dall’inizio e Dzeko (gol, assist per Kolarov, traversa centrata e altro assist per El Shaarawy che ha colpito il palo) ha catalizzato la manovra offensiva. Giocare con altri due attaccanti veri lo aiuta sicuramente a produrre più gioco.

Il Chievo ha provato un solo schema con continuità: la palla filtrante per mettere in crisi la coppia Fazio-Marcano (Manolas era assente per un inizio di pubalgia ma potrebbe essere recuperato per martedì; più incertezza sul portiere Olsen, ieri sostituito da Mirante). I veneti sono sembrati già molto sfiduciati: il distacco dall’Empoli, quartultimo, resta di nove punti e, per la salvezza, servirebbe uno scatto. Molto difficile da ipotizzare per una squadra che, in 24 giornate, ha vinto una volta sola, contro il Frosinone.

In attesa delle partite di Milan e Atalanta, la Roma ha raggiunto la Lazio al quarto posto. La volata in zona Champions sarà lunga e combattuta. I giallorossi possono mettere sulla bilancia la qualità della rosa, ampia e profonda, anche se in molti continuano a criticare Monchi.

Lo stato di tensione tra squadra e ultrà («Solo col Chievo, vincete solo col Chievo» hanno cantato alla fine, fischiando il tentativo di saluto dei giocatori a centrocampo) può essere invece un handicap pesante da qui alla fine della stagione. Chissà se giocare una grande partita contro il Porto, martedì sera all’Olimpico, e andare avanti in Champions potrebbe aiutare. L’impressione non è così ottimistica.

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