Cara di Mineo, trasferiti i primi 44 migranti: in 6 si sono allontanati

diRedazione online

La struttura, così come annunciato dal ministro Salvini, sarà svuotata entro l’anno. Gli ospiti portati nei centri di assistenza straordinaria di Trapani, Ragusa e Siracusa

I primi 25 migranti trasferiti dal Cara di Mineo sono saliti su un bus intorno alle dieci di questa mattina, diretti al Centro di assistenza straordinaria di Trapani. Nelle ore successive altri 19 ospiti del Cara sono saliti su un altro mezzo per essere poi portati in un Csa di Siracusa e in un Csa di Ragusa. Avrebbero dovuto essere 25 ma sei di loro si sono allontanati durante le operazioni di trasferimento, rendendosi irreperibili.

In sei si sono allontanati

I sei migranti assenti al momento del trasferimento avevano fatto colazione stamattina nella struttura, poi si sono allontanati volontariamente, ha rivelato il direttore del Cara, Francesco Magnano, spiegando che i sei «hanno perduto il diritto all’accoglienza in strutture governative, ma possono rimanere in Italia fino a che hanno un regolare permesso di soggiorno». Complessivamente i trasferimenti dal Cara di Mineo oggi sono stati 44. Altri sei saranno trasferiti domani per completare il numero previsto di 50. Da ottobre sono oltre 600 gli ospiti che hanno lasciato volontariamente la struttura. «I sei - sottolinea Magnano - sono persone libere, hanno un permesso di soggiorno e possono andarsene quando vogliono. È chiaro che in questa fase il prefetto stabilisce il trasferimento di un immigrato e se l’immigrato non ottempera a quell’ordine, perde le misure di accoglienza su tutto il territorio nazionale che vengono loro revocate». Fuori dal Cara nessuna protesta, presenti decine di giornalisti e operatori oltre al sindaco di Mineo Giuseppe Mistretta. I migrati saliti sui bus sono tutti uomini non sposati che sono da anni ospiti della struttura, dove sono presenti poco meno di 1.200 ospiti. I prossimi trasferimenti previsti sono altri 50 il 17 febbraio e altri 50 dieci giorni dopo.

Il progetto di Salvini: «Svuotato entro dicembre»

La struttura sarà svuotata entro il 2019. Così ha annunciato il ministro dell’Interno Matteo Salvini alcune settimane fa, nel giorno in cui un’inchiesta della Procura di Catania ha portato all’arresto di una banda di spacciatori nigeriani, svelando anche l’esistenza di una cellula dell’organizzazione all’interno della struttura di accoglienza di Mineo.

Il sindaco: «Non lascino qui le macerie del Cara»

«Io sono sempre stato contrario al Cara, sono d'accordo per la sua chiusura, ma lo Stato non può lasciare qui le macerie che ha creato», ha detto il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, davanti al Cara. «Noi siamo martiri - aggiunge - e mi meraviglio che adesso si intesti la battaglia per la chiusura del Cara chi è stato il carnefice del territorio. Chiedo al ministro Salvini di incontrarmi per tutelare il territorio sia economicamente sia sul fronte della sicurezza. Non vogliamo soldi, ma è dal 2014 che chiediamo l'istituzione della Zona Franca per la fiscalità di vantaggio per il territorio».

Il direttore del Cara: «Nel Paese 600mila zombi»

«Nel nostro Paese ci sono 600 mila migranti senza permesso, persone che hanno perso non soltanto il diritto all’accoglienza, ma hanno perso lo status. Sono degli zombie che vivono nel nostro paese...», ha detto il direttore del Cara di Mineo, Francesco Magnano. «Io sono cattolico», precisa, «e Papa Francesco sostiene che tutta l’Africa possa entrare in Europa. Per quanto possa apparire disumano dire chiudere tutti i porti prima dobbiamo dare risposte al popolo italiano per la presenza di questi 600 mila dannati della terra che vivono nelle nostre campagne e nelle nostre città...». «È inammissibile», sostiene Magnano, «continuare a fare arrivare flussi migratori dalla Libia e dall’area Sub-Sahariana. A queste 600 mila persone, il cui costo per il rimpatrio costerebbe quanto una finanziaria, dobbiamo dare risposte nel più breve tempo possibile alla tensione sociale che si è venuta a creare».

7 febbraio 2019 2019 ( modifica il 8 febbraio 2019 2019 | 13:37)