5 febbraio 2019 - 13:42

La scorta a Sandro Ruotolo non sarà tolta: sospesa la revoca

Il giornalista sotto protezione per le minacce della mafia annuncia la decisione in un Tweet. Determinante la mobilitazione di politici, cittadini e giornalisti

di Antonella De Gregorio

La scorta a Sandro Ruotolo non sarà tolta: sospesa la revoca
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«È tutto vero. È stata sospesa la revoca della mia #scorta». Sandro Ruotolo annuncia via Twitter che, almeno per il momento, non verrà privato della protezione garantitagli in seguito alle minacce del boss dei casalesi, Michele Zagaria, nel 2015, dopo i reportage sulla Terra dei Fuochi andati in onda su La7. Il giornalista ha anticipato che ci sarà un decreto di sospensione della misura di revoca della scorta decisa dal ministero dell'Interno, che sarebbe stata effettiva dal 15 febbraio. Decisiva la mobilitazione di politici, giornalisti e cittadini, che avevano invocato un passo indietro. A sollevare il caso, un paio di giorni fa, l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando (Pd). Alla sua si era unito un coro di critiche, da esponenti dell’opposizione e di M5S (il leader, Luigi Di Maio, l'aveva definita «una cosa assurda»), all’ex presidente del Senato Pietro Grasso, al presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, che aveva sottolineato come fosse compito dello Stat0 proteggere i giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata. Anche lo scrittore Roberto Saviano - pure lui sotto scorta - aveva apertamente criticato la decisione del Viminale, mettendo in guardia contro la «lunga memoria» dei clan.

Critiche

Sabato la Fnsi e il Sindacato giornalisti della Campania si erano rivolti al premier Giuseppe Conte, sottolineando come quella di togliergli la scorta fosse «una scelta incomprensibile, pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell’impegno di questi anni». Perplessità era stata espressa anche dal vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che aveva espresso la volontà di capire le motivazioni dietro una decisione che colpiva «uno di quei giornalisti di questa terra che si è battuto nella lotta alla criminalità organizzata e alla camorra».

Protezione

«Ho molto rispetto per le istituzioni e quindi non entro nel merito delle valutazioni adottate circa la mia protezione. Voglio soltanto fare osservare che senza la scorta non potrei più fare il mio lavoro», aveva detto il giornalista - 63 anni, per molti anni nella squadra di Michele Santoro - con una dichiarazione rilasciata a «Ossigeno per l’informazione», l’osservatorio per i cronisti minacciati. «Nonostante le gravi minacce - ha proseguito Ruotolo - in questi anni mi è stato possibile lavorare grazie alla protezione dello Stato. Proprio in questi giorni, Sandro Ruotolo ha pubblicato su Fanpage.it il suo ultimo lavoro sul tema dei rapporti fra politica e criminalità organizzata (nell’ambito del caso Cirillo), riuscendo addirittura a intervistare Rosetta Cutolo.

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