Maria Sole Ferrieri Caputi è pronta a fare la rivoluzione 

Domenica 2 ottobre diventa la prima donna arbitro a dirigere una partita di Serie A (Sassuolo-Salernitana): è un momento storico per il calcio italiano
Maria Sole Ferrieri Caputi è pronta a fare la rivoluzione
NurPhoto/Getty Images

E dunque stavolta ci siamo per davvero. Maria Sole Ferrieri Caputi è la prima donna a dirigere una partita di Serie A. Segnatevi la data, perché tra dieci anni sarà il punto fermo di una nuova storia che comincia proprio ora a snodarsi: 2 ottobre 2022, Sassuolo-Salernitana, ore 15. In un colpo solo il calcio italiano prova a svecchiarsi, si scrolla di dosso la polvere e guarda verso il futuro. Altrove sono già in viaggio. Ferrieri Caputi è il terzo arbitro donna nei top5 tornei europei dopo la pioniera Bibiana Steinhaus - che esordì in Bundesliga addirittura nel 2017 - e la francese Stéphanie Frappart, che fece il suo debutto in Ligue1 nel 2019 e che - per Maria Sole - rappresenta un modello di riferimento.

Ferrieri Caputi ha 31 anni (ne compie 32 il 20 novembre), è livornese, si è iscritta al corso arbitrale assieme alle amiche del liceo (alla sezione Baroncini di Livorno), da ragazzina il suo idolo era Roby Baggio, ha due lauree, la prima conseguita in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e la seconda in Sociologia e lavora a Bergamo come ricercatrice. La sua carriera racconta di campi polverosi in periferia e insulti che le sono piovuti addosso un po’ ovunque; ma anche di tenacia - ne serve tanta per affrontare ogni domenica un mondo di soli maschi - e sfrontatezza.

Aveva 17 anni quando ha diretto la prima partita categoria Esordienti (sono i bambini dai 10 ai 12 anni), 25 quando ha cominciato ad arbitrare in Serie D e 30 quando ha debuttato in Serie C. Passi graduali, una crescita costante, finché c’è stata un’accelerata, con la prima di B nell’ottobre 2021 (in tutto ne ha arbitrate 3) e la Coppa Italia. E a quel punto Ferrieri Caputi si è messa in pole position per il grande salto.

I vertici arbitrali ne seguivano il percorso da tempo e già un anno fa l’avevano individuata come l’arbitro donna che avrebbe scheggiato le certezze maschili e maschiliste dell’universo calcio italiano. La qualità è un solido piedistallo, la personalità non le manca, le spalle larghe per reggere alle inevitabili critiche nemmeno. Il designatore Gianluca Rocchi, suo grande sostenitore, ha usato parole che valgono come un’investitura: «E’ un buon arbitro, è pronta: è forte e preparata, ha test atletici perfetti ed è bella tosta. Questo debutto se l’è meritato». In teoria la sua prima volta era prevista per l’inizio del 2023, alla ripresa del campionato dopo la pausa per il Mondiale in Qatar (20 novembre-18 dicembre), ma l’11 ottobre Ferrieri Caputi volerà in India, arruolata dalla FIFA tra gli arbitri che dirigeranno il Mondiale femminile Under 17.

E allora i vertici dell’AIA - l’Associazione Italiana Arbitri - hanno deciso che il tempo non andava più rincorso, ma bisognava giocare d’anticipo. Come succede con i giocatori che stanno in panchina e all’improvviso vengono richiamati dall’allenatore: «Scaldati, tocca a te, tra poco entri». Tocca quindi a Maria Sole Ferreri Caputi segnare - dopo 110 anni - una svolta storica per il calcio italiano.

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