Soldatino torna al suo posto

Un gatto come Soldatino per le strade del paese, dalla pagina web https://www.raccontidimarche.it/
Un gatto come Soldatino per le strade del paese, dalla pagina web https://www.raccontidimarche.it/

Sono stata in un paese del centro Italia magnifico e sperduto, nei giorni scorsi. Un paese che fu ricco di manifattura, oggi è povero di genti e c’era, nella piazza deserta se non di due vecchi al bar, un gatto. Il gatto aveva un collare, nessuno a reclamarlo. Tremava come di una malattia ma no, “è stato investito però ora sta meglio”, ha detto la ragazza barista. Si chiama Soldatino.

E’ il gatto del paese: è di qualcuno, è di tutti. E’ un soldato, fa quel che deve – il gatto – resiste. Chi passa gli parla, chi c’è lo accarezza e gli dà da mangiare. Per combinazione, quella sera, una delle persone che lavora con noi non si è presentata all’appello: motivi familiari, ha detto. Sui motivi familiari non si questiona, sono sempre validi, sempre veri, non si indaga – fin dai tempi della scuola, anche se.

Insomma ci siamo trovati parecchio in difficoltà, per via di quell’assenza, e qualcuno ha mormorato che forse l’assente si era offeso per una critica di qualche giorno prima, forse si era sentito punto nel giovanile orgoglio e, incapace come sono i nostri figli di mettersi in questione – a causa della nostra fragile indulgenza – aveva disertato. Ma sono illazioni, di certo il motivo familiare era grave e cogente. Come che sia, siamo rimasti in compagnia di Soldatino, il gatto del paese. E’ andato tutto bene, alla fine. Abbiamo dimenticato quel che non aveva funzionato per via dell’assente, abbiamo riso e siamo stati contenti lo stesso. Ma qualcosa resta, sul fondo. Non è più il tempo, questo, della presunzione e dei capricci. E’ il tempo di Soldatino, che trema e resiste. Che dimentica l’offesa e torna al suo posto. Come si faccia a spiegarlo ai ragazzi non lo so, ma che si debba è certo.