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Maria Sole Ferrieri Caputi, il primo storico arbitro donna in Serie A è pronta a fischiare (senza paura)

Domenica 2 ottobre 2022 sarà una data storica: il campionato italiano di calcio avrà il suo primo giudice di gara femminile
Maria Sole Ferrieri Caputi arbitro donna serie A

Maria Sole Ferrieri Caputi sarà l'arbitro di Sassuolo-Salernitana

Maria Sole Ferrieri Caputi è pronta ad entrare nella storia: il massimo campionato di calcio domenica 2 ottobre avrà infatti il suo primo arbitro donna. Sarà lei, direttrice di gara della sezione di Livorno, che dirigerà Sassuolo-Salernitana, in programma al Mapei Stadium alle ore 15. Per le donne e per il mondo del pallone si tratta di una nuova storica conquista dopo che anche il calcio femminile è stato riconosciuto come sport professionistico. 

Una nuova cultura, forse, ha preso piede, per corrrere forte e ormai inarrestabile sul prato verde più seguito dello sport.

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Un momento storico (in un anno nero)

“Questo è un momento storico” ha dichiarato il Presidente dell’AIA (Associazione Italiani Arbitri) Alfredo Trentalange. E sì, vedere la folta chioma di Maria Sole Ferrieri Caputi in veste di arbitro su un campo di gioco per oltre un secolo (esattamente 110 anni) riservato solo agli uomini, sarà sicuramente una grande emozioni per tutti coloro che sono follemente innamorati di questa disciplina, il nostro sport nazionale per eccellenza. Decisamente una luce in un anno, il 2022, che ha visto la nostra Italia mancare clamorosamente la qualificazione agli imminenti campionati mondiali che si disputeranno in Qatar.

Il fischietto di Livorno, invece, ha già vinto. Quello della Ferrieri Caputi, al primo anno nella CAN A-B (Comitato Nazionale Arbitri Serie A e B), è infatti uno degli esordi più rapidi della storia per un arbitro neopromosso nella massima serie arbitrale. Dopo aver diretto quasi 150 partite in Serie D, 23 gare in Lega Pro (che una volta si chiamava Serie C), 3 in Serie B, una di Coppa Italia ed essere stata designata come Quarto Uomo (e su questo nome, sorridiamo) in Monza-Udinese alla terza giornata del campionato in corso, ecco che ora Maria Sole è pronta a debuttare nel massimo torneo di calcio italiano. Un traguardo che non le è stato regalato e che si è guadagnata sul campo: “Quello femminile è un movimento di 1700 associate - ci ha tenuto a sottolineare Trentalange - Qui non viene dato per privilegio ciò che spetta per diritto: Maria Sole si è guadagnata il percorso che ha fatto. Per me è un momento di grande soddisfazione”.

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Senza paura (e non chiamatela “arbitra”)

Chi si immagina una Maria Sole Ferrieri Caputi intimorita in mezzo a 22 atleti troppo (e sempre più) spesso abituati a fare la voce grossa e a protestare (con scene plateali capaci di accendere facilmente risse e situazioni da far west) si sbaglia. L'arbitro - sì, lei preferisce essere chiamata così e non “arbitra” - livornese ha già dato dimostrazione della sua capacità gestionale del match dirigendo già due squadre di Serie A in Coppa Italia: nel dicembre 2021 il Cagliari e lo scorso agosto la Sampdoria (nella gara contro la Reggina, con sicurezza, tra i fischi dello stadio (e immaginiamo vergognosi epiteti e insulti maschilisti) è andata anche al VAR per fischiare un rigore al 90' contro i padroni di casa. 

In Europa, nei cinque campionati top - Premier League, Bundesliga, Liga, Ligue 1, Serie A - sarà la terza direttrice di gara dopo la tedesca Bibiana Steinhaus (che fece il suo esordio in Hertha Berlino-Werder Brema il 10 settembre del 2017) e la francese Stéphanie Frappart (che esordì in Amiens-Strasburgo del 28 aprile 2019).

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Una super Dottoressa

Nata il 20 novembre del 1990, Maria Sole Ferrieri Caputi oltre ad essere un arbitro professionista di calcio lavora  a Bergamo in un centro studi di diritto del lavoro per la fondazione Adapt e all'Università come ricercatrice. Studiare le è sempre piaciuto: è Dottoressa in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università di Pisa ed ha inoltre conseguito anche una laurea magistrale in Sociologia all'Università di Firenze. 

Insomma, giù al cappello davanti a questa donna: tutti i tifosi di Serie A dovrebbero essere uniti nel sostenerla e nel fare il tifo per lei, sperando che a breve nuove colleghe seguano il suo percorso. 

Lei il suo gol l'ha già fatto, ora deve solo fischiare e sventolare cartellini gialli e rossi quando occorre. Deciderà lei, insomma, e tutti saranno tenuti a rispettarla: solo così faranno gol anche tutti gli altri.

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