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Nuovo Governo: da Tajani a Molteni, i nomi in pole per la casella chiave del Viminale

Salvini in pressing per il ministero dell’Interno ma Meloni non intenderebbe concederglielo

Governo, Panizzut: "Ci aspettiamo al ministero dell'Interno Matteo Salvini"

2' di lettura

Nel complicato puzzle di governo, che inevitabilmente finirà sotto i riflettori internazionali, perde quotazioni l’ipotesi della suddivisione del Mef tra Tesoro e Finanze, mentre si fa strada la possibilità di spostare l’energia dall’Ambiente (oggi Mite) al Mise. Quanto ai ministeri, tra i primi nodi da sciogliere c’è quello del Viminale, che Matteo Salvini avrebbe voluto per sé, ma che la leader di FdI Giorgia Meloni sarebbe orientata ad affidare ad altri: a Nicola Molteni (leghista, già sottosegretario all’Interno) o al prefetto di Roma Matteo Piantedosi. In alternativa il prefetto Giuseppe Pecoraro.

Ipotesi Tajani

Come è noto, Matteo Salvini ha arruolato alla causa i suoi parlamentari, e si è reso protagonista di una vera e propria campagna di mobilitazione e sponsorizzazione per un “Viminale bis”, vale a dire per riconquistare lo stesso ministero perso sulla spiaggia del Papeete. Il problema è che Meloni non intende concederglielo. E che, soprattutto, ci puntano anche gli alleati. Uno è Antonio Tajani. L’azzurro avrebbe ipotizzato questo scenario durante il suo ultimo colloquio con la leader.

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Le perplessità su Salvini

Meloni, pur escludendo veti su Salvini, frena, perché il leader del Carroccio è sotto processo per sequestro di persona per la vicenda Open Arms. E alle perplessità di Mattarella si aggiungerebbero quelle della Commissione Ue e degli Usa rispetto a un leader politico sotto osservazione per i suoi discussi rapporti con Mosca.

Le caselle del Mef, Esteri e Giustizia

Altra caselle delicatissime sono il Mef e la Giustizia. Se qualcuno ipotizza che in via XX Settembre possa rimanere Daniele Franco, Fdi continua a puntare su Fabio Panetta (Bce). In caso di un no categorico, l’alternativa sarebbe l’ex ministro Domenico Siniscalco. Per Maurizio Leo, responsabile Economia del partito, ci sarebbe un ruolo da sottosegretario.

Agli Esteri, oltre al nome del coordinatore forzista Antonio Tajani, si fa quello di Elisabetta Belloni, attuale direttore generale del DIS (i servizi segreti) con Giulio Terzi di Sant’Agata )già ministro degli Esteri nel governo Monti) come vice. In questo caso, Tajani - che di certo sarà il capodelegazione del partito - potrebbe essere spostato sul Viminale o sulla Difesa. In pole per la Giustizia ci sarebbe l’ex magistrayo Carlo Nordio, con l’avvocato Giulia Bongiorno verso la Pa.

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