Siracusa, ergastolo al marito di Eligia Ardita: la uccise all’ottavo mese di gravidanza

diLuca Signorelli

Pena massima per Christian Leonardi, accusato dell’omicidio volontario della moglie e del procurato aborto della piccola Giulia, la loro bambina in arrivo

È stato condannato all’ergastolo, Christian Leonardi, accusato dell’omicidio volontario della moglie Eligia Ardita e del procurato aborto della piccola Giulia, la loro bambina in arrivo. Al termine di una lunga camera di Consiglio il presidente del collegio della Corte di Assise di Siracusa, Giuseppina Storaci, ha letto la sentenza che commina il massimo della pena per l’imputato, accogliendo in toto le richieste avanzate dal pubblico ministero Fabio Scavone. Unico imputato, decaduta la potestà genitoriale, l’uomo è stato condannato anche al pagamento delle spese legali, al risarcimenti delle parti civili e all’isolamento diurno per i primi 3 mesi. Entro 90 giorni è previsto il deposito della sentenza, intanto sono stati sospesi i termini di custodia cautelare e la difesa ha anticipato la volontà di ricorrere in Appello dopo che nell’ultima udienza aveva chiesto – ma non ottenuto - la scarcerazione o i domiciliari per Leonardi.

Era infermiera

Eligia Ardita, infermiera all’ospedale Umberto I di Siracusa, morì nell’abitazione della coppia, in via Calatabiano, il 19 gennaio del 2015. Nella fase iniziale, la Procura aveva indagato il personale del 118 ma dopo le verifiche dei carabinieri del Ris di Messina l’attenzione si era spostata sul marito che il 19 settembre aveva confessato di essere l’autore del delitto. Poco dopo aveva ritrattato spiegando di essere stato costretto ad autoaccusarsi dal fratello e dal legale. Davanti ai giudici Leonardi poi si è dichiarato innocente. Secondo la Procura l’aggressione è avvenuta al culmine di un litigio per futili motivi: Leonardi avrebbe tappato la bocca alla moglie, facendola soffocare con il suo rigurgito. L’imputato si è sempre difeso sostenendo che il decesso sia riconducibile all’imperizia dei medici del 118 chiamati per un malore avvertito dalla moglie. Oggi la sentenza di primo grado e gli applausi dei familiari della vittima.

5 dicembre 2018 2018 ( modifica il 7 dicembre 2018 2018 | 09:12)