5 dicembre 2018 - 11:54

Manovra, cambia il congedo di maternità: donne al lavoro fino al parto

L’emendamento della Lega approvato in commissione bilancio: cambiare le regole del congedo. Le neomamme potranno prolungare, la loro permanenza al lavoro ma solo su parere del medico

di Redazione online

Manovra, cambia il congedo di maternità:  donne al lavoro fino  al parto
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Congedi di maternità e bonus per gli asili nido: due importanti novità sono state approvate attraverso altrettanti emendamenti passati in commissione bilancio che sta discutendo della manovra. Il primo dei due riguarda da vicino le mamme lavoratrici. Chi vorrà (con via libera del medico) potrà rimanere al lavoro fino al nono mese, portandosi «in dote» l’intero periodo di astensione di 5 mesi a dopo il parto. È quanto prevede un emendamento della Lega dedicato alle politiche delle famiglia approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Il nuovo sistema viene proposto come «alternativa» all’attuale, che impone invece l’obbligo di astensione (di uno o due mesi) prima della nascita del bambino. Approvato in commissione Bilancio della Camera un emendamento alla manovra che proroga nel 2019 il congedo obbligatorio per i neo papà allungandolo da 4 a 5 giorni.

Il bonus asilo

Sale invece da mille a 1.500 euro l’anno il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati ed è esteso fino al 2021. Lo stabilisce un secondo emendamento della Lega alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio. A partire dal 2022 il buono sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua, con Dpcm, su proposta del ministro per la famiglia, da adottare entro il 30 settembre 2021, tenuto conto degli esiti del monitoraggio previsto per la misura.

Soldi alla Fondazione Montalcini

Nella seduta notturna la commissione bilancio ha anche approvato una variazione che assicura continuità di risorse alla Fondazione Levi Montalcini e al suo Brain Research Insitute (Ebri) la dotazione sarà pari a un milione di euro l’anno.

Carta sconto e identità elettronica

Tra le molte modifiche approvate, anche i contributi per l'acquisto di seggiolini-anti abbandono (un milione di euro epr il 2019); l'esclusione dalla carta sconti per le famiglie con almeno tre figli conviventi sotto i 26 anni dei nuclei familiari extra-comunitari; l'aumento (40 milioni di euro in più) del fondo per il finanziamento delle Università, di 10 milioni di quello per il finanziamento degli enti e degli istituti di ricerca e di altri 10 il fondo per la concessione di borse di studio. La carta d’identità elettronica, poi, potrà essere richiesta anche alle Poste. «Obiettivo - ha spiegato Vanessa Cattoi (Lega), firmataria dell'emendamento - aiutare i piccoli comuni, che nella fornitura della carta d’identità elettronica possono avere difficoltà organizzative». Mercoledì sera al via la discussione generale in Aula, mentre il governo dovrebbe porre la fiducia giovedì.

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