5 dicembre 2018 - 10:32

Immigrati, Salvini: serve cambiare regole di ingaggio per le missioni

Il ministro dell’Interno lunedì mattina in audizione al Comitato Schengen ha annunciato lo stop alla missione Sophia. «In un anno il 24% di sbarchi in meno»

di Alessandra Arachi

Immigrati, Salvini: serve cambiare regole di ingaggio per le missioni
shadow

Matteo Salvini è stato perentorio: «Il 31 dicembre scadrà la missione europea nel Mediterraneo Eunavformed Sophia e noi manteniamo ferma l’indisponibilità a procedure di sbarco che prevedono l’approdo solo in porti italiani». Il vicepremier e ministro dell’Interno era in audizione mercoledì mattina al Comitato parlamentare Schengen e ha ribadito: «Senza convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare la missione: noi chiediamo di cambiare le regole di ingaggio». Salvini ha ricordato che la trattativa con l'Unione europea sui migranti è aperta su più fronti: tra queste la revisione del regolamento Frontex e il rafforzamento del bando per una guardia costiera europea senza limitazioni alla sovranità nazionale».

In un anno meno 24 per cento sbarchi

«Al 30 novembre gli immigrati presenti nelle strutture sono 141 mila 851, il 24% in meno rispetto allo scorso anno», ha riferito Salvini al Comitato, aggiungendo che al 23 novembre di quest’anno erano diminuite anche del 60% le domande di asilo presentate in Italia. E non solo: «I dinieghi alle richieste sono stati il 66% e solo nel 7% dei casi è stato riconosciuto lo status di rifugiato, nel 4% la protezione sussidiaria e nel 23% quella umanitaria».

Riformare Dublino

Il ministro dell’Interno ha poi fatto i conti sugli esiti dei permessi umanitari. Ha detto: «Negli ultimi tre anni in Italia sono stati concessi 40 mila permessi umanitari, ma solo 3.500 si sono poi trasformati in permessi di lavoro e e 250 in permessi per ricongiungimento familiare, gli altri sono rimasti senza effettivi percorsi di inclusione». Salvini ha ricordato anche la trattativa per riformare il Regolamento di Dublino: «L’attuazione di questo regolamento penalizza il nostro Paese, chiediamo il principio della necessaria condivisione delle responsabilità della difesa delle frontiere esterne, ma al momento gli esiti sono stato nulli, come è evidente a tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT