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ITALIA

Caso Regeni, procura di Roma indaga su 5 ufficiali egiziani

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I nomi di cinque persone sono stati iscritti sul registro degli indagati della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa, sulle torture e sulla morte di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore di origine friulana sparito il 25 gennaio 2016 al Cairo e trovato senza vita il 3 febbraio lungo la strada che collega la capitale egiziana e Alessandria. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco hanno iscritto per concorso in sequestro di persona cinque ufficiali appartenenti al Dipartimento Sicurezza nazionale (l'equivalente del servizio segreto civile) e all'Ufficio dell'investigazione giudiziaria del Cairo (polizia investigativa). Il ruolo dei cinque era stato cristallizzato nell'informativa di un anno fa di Ros e Sco.
 
Secondo quanto ricostruito nell'informativa, che i magistrati romani avevano sottoposto da tempo all'attenzione degli omologhi egiziani facendo presente che il nostro ordinamento giuridico impone l'iscrizione sul registro degli indagati dei sospettati (cosa che in Egitto non hanno) per poter andare avanti nelle indagini, emerge forte il sospetto che Regeni sia stato sorvegliato e seguito almeno fino alla data del 22 gennaio 2016. Attività di pedinamento poi proseguita tre giorni dopo, quando il ragazzo è scomparso. Nel mirino dei nostri investigatori sono così finite le posizioni del generale Sabir Tareq, del maggiore Magdi Abdlaal Sharif, del capitano Osan Helmy con il suo stretto collaboratore Mhamoud Najem, e del colonnello Ather Kamal.