Nanoparticelle aumenterebbero l’efficacia dei farmaci contro artrosi

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Secondo uno studio condotto dal Mit, il nuovo trattamento consentirebbe di ridurre l’infiammazione e di avere effetti più duraturi agendo sulle cellule che producono la cartilagine 

Una somministrazione tramite minuscole nanoparticelle aiuterebbe i farmaci contro l'artrosi ad arrivare prima alle articolazioni infiammate e a restarvi tutto il tempo necessario per avere effetto e alleviare il dolore. Secondo gli esperti, questo nuovo trattamento rappresenta un importante passo in avanti verso la messa a punto di terapie più efficaci.
Lo studio è descritto sulla rivista Science Translational Medicine ed è firmato da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit).

Un nuovo farmaco sperimentale

L’artrosi è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni e solo in Italia soffrono di questo disturbo circa 4 milioni di persone. Le terapie al momento disponibili sono in grado di gestire i sintomi e il dolore, ma non agiscono alla base dell’infiammazione. I ricercatori del Mit hanno sviluppato un nuovo farmaco sperimentale, chiamato fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1), che agisce direttamente sui condrocriti, le cellule all’interno delle articolazioni responsabili della produzione della cartilagine. Per fare ciò, gli scienziati hanno creato delle nanoparticelle a forma di sfera con strutture ramificate, definite dendrimeri, in grado di legarsi con la cartilagine. In seguito, vi hanno inserito l’Igf-1, per poi iniettarle direttamente nelle articolazioni danneggiate. Dopo un paio di mesi hanno notato una riduzione dell'infiammazione articolare e allo stesso tempo gli effetti terapeutici si sono rivelati molto più duraturi degli attuali metodi di somministrazione. Brett Geiger, autore principale della ricerca, sottolinea che il risultato a cui è giunta la sua equipe di studiosi è davvero importante, soprattutto per quanto riguarda quest’ultimo aspetto: "Questa è una cosa difficile da fare: i farmaci in genere vengono eliminati prima che siano in grado di muoversi attraverso gran parte della cartilagine”.

Attività fisica migliora decorso della malattia

Molte persone colpite di artrosi ritengono erroneamente che svolgere attività fisica può avere solo effetti negativi e tendono ad utilizzare solo le articolazioni non infiammate. Un recente studio, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, ha svelato invece che un’attività fisica leggera, come ginnastica dolce, pilates, stretching o yoga, migliora il decorso della patologia, la motilità articolare e la qualità della vita.

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