Economia

Manovra, ok bipartisan a norma "antiscudo" banche

(ansa)
"Resta impregiudicato - si legge nella norma - il diritto per i risparmiatori di agire in giudizio per il risarcimento della parte di danno eccedente il ristoro già corrisposto"
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ROMA - Via libera della Commissione Bilancio della Camera all'emendamento bipartisan che abolisce lo "scudo" contro gli amministratori delle banche fallite.  La norma  consentirà ai cittadini truffati di fare causa agli istituti di credito anche se otterranno il risarcimento."Resta impregiudicato - si legge infatti nel testo - il diritto per i risparmiatori di agire in giudizio per il risarcimento della parte di danno eccedente il ristoro già corrisposto".

"Accogliamo con grande soddisfazione l'emendamento alla manovra che scrive la parola fine sullo scudo per Consob, Bankitalia e banche, che farà il paio con la cancellazione del passaggio dalla Consob per vedersi riconoscere gli indennizzi, altra correzione in arrivo alla manovra. Per chiedere un risarcimento ci si rivolgerà direttamente al ministero dell'Economia, senza dover aspettare che Consob si pronunci sul contenzioso". Così Elisa Pirro, capogruppo M5S in Commissione bilancio al Senato.

In  realtà entrambe le forze di maggioranza si sono volute intestare l'emendamento reclamato a gran voce dalle associazioni di obbligazionisti e azionisti (di Etruria come di Veneto Banca o di Popolare di Vicenza) per eliminare dalla legge di bilancio lo "scudo" contro le azioni legali a danno degli amministratori delle banche, di Consob e di Banca d'Italia. Il problema era nato durante gli incontri tra le associazioni e i sottosegretari al Mef.

Nell'articolo della manovra che stanzia 1,5 miliardi in tre anni per risarcire anche gli azionisti delle banche fallite era infatti stabilito che all'accettazione del ristoro (pari al 30% delle somme perse) il risparmiatore doveva rinunciare automaticamente "a qualsiasi diritto e pretesa" sull'importo restante, eliminando la possibilità quindi di fare causa agli ex vertici degli istituti di credito e alle autorità di vigilanza. Un codicillo che ha aveva fatto letteralmente insorgere i risparmiatori, pronti a voltare le spalle al governo gialloverde, fino a quel momento in gran parte sostenuto.

Le rassicurazioni erano quindi prontamente arrivate più di due settimane fa dalla Lega, che aveva annunciato e presentato un emendamento ad hoc. Nelle ultime ore però a sconvolgere ancora le carte era stato il ministro 5S Riccardo Fraccaro, che, rivendicando la vicinanza al mondo dei 'truffati', aveva  annunciato l'approvazione della modifica, nonostante alla Camera non fosse stata ancora né discussa né tantomeno votata.

Un passo più lungo della gamba che aveva scatenato l'ira del Pd e che ha costretto la Commissione ad interrompere i lavori e a convocare un ufficio di presidenza.  L'emendamento è stato riformulato e sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione. Scontata dunque l'approvazione, seguendo però l'iter ufficiale.