"Spelacchio is back"! Arrivato nella notte l'albero di Natale più famoso al mondo
E' giunto a Roma l'albero che decorerà piazza Venezia per le festività di Natale. Già ribattezzato da qualcuno "Speraggio" con riferimento al suo predecessore "Spelacchio", quest'anno proviene da Cittiglio in provincia di Varese ed è sponsorizzato da Netflix.
E' arrivato con qualche ramo spezzato nella parte centrale, danneggiato durante il trasporto, l'albero di Natale di piazza Venezia, nel centro a Roma, già ribattezzato come il suo predecessore "Spelacchio". Oggi inizieranno le operazioni di installazione e allestimento per l'inaugurazione dell'8 dicembre, alla presenza della sindaca Virginia Raggi.
L'albero, a costo zero per l'amministrazione comunale e da qualcuno rinominato "Speraggio", è alto più di 20 metri e sarà addobbato con 60.000 luci a led e 500 sfere color argento e rosso. Verrà posizionato nel passaggio tra le due aree verdi centrali di piazza Venezia dove è già stato delimitato lo spazio che lo accoglierà.
Nei giorni scorsi una locandina annunciava così il suo arrivo: "Sono tornato e sono uno spettacolo. Ci si vede l'8 dicembre in piazza Venezia a Roma, vi sono mancato?", firmato "Spelacchio". Insomma, questo soprannome dato lo scorso anno all'abete rosso della Val di Fiemme dai suoi detrattori a un anno di distanza è stato trasformato in una medaglia al merito.
Quale altro albero di Natale, infatti, può vantare citazioni da parte della stampa di mezzo mondo come Bbc, New York Times, Guardian, LeMonde o El Pais? Forse con toni non proprio lusinghieri, ma resta che "Spelacchio", con la sua storia, ha conquistato l'attenzione del pubblico.
La controversa vicenda del suo predecessore inizia nel dicembre 2017, quando l'abete della Val di Fiemme giunge a Roma in condizioni di salute già precarie. Che l'albero non avesse le radici era cosa normale, nessun albero di Natale installato nelle piazze le ha. Ma i suoi rami avevano iniziato a "spogliarsi" molto prima del previsto, tanto che il 19 dicembre, giorni prima di Natale, qualcuno ne annunciava già la prematura scomparsa.
E mentre la Magnifica comunità di Val di Fiemme, che da anni fornisce alla Capitale gli alberi di Natale, confermava l'ottimo stato di salute della conifera al momento della partenza, smentendo voci sul fatto che l'albero dovesse essere abbattuto, il Codacons depositava ai magistrati un esposto in cui veniva chiesto di aprire un'indagine sulle spese sostenute dall'amministrazione per l'albero, poi rigettato dalla Corte dei Conti nel marzo di quest'anno.