2 dicembre 2018 - 12:50

Il Papa prega per i bambini della Siria e accende un cero per la pace

Francesco dedica il primo Angelus dell’Avvento alle piccole vittime del conflitto: «Faccio mia la loro speranza, preghiamo perche i cristiani possano restare in Medio Oriente come testimoni di riconciliazione e misericordia»

di Ester Palma

Il Papa prega per i bambini della Siria e accende un cero per la pace
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«Voglio fare mia la speranza dei bambini dell’amata Siria, martoriata da otto anni di guerra. Preghiamo e aiutiamo i cristiani a restare non solo lì, ma in tutto il Medio Oriente come testimoni di riconciliazione e misericordia». Dalla finestra sulla folla di piazza San Pietro Papa Francesco accende un grosso cero e dedica il primo Angelus dell’Avvento a denunciare la situazione drammatica dei Paesi che vivono guerre e violenze. «Aderisco all’iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, insieme a tanti bambini siriani e tanti fedeli nel mondo che oggi accendono le loro candele». E ha aggiunto: «Queste fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra e raggiungano anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane. La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace». Poi ha concluso, con voce ferma: «Dio Nostro Signore perdoni coloro che fanno le armi per distruggerci, e converta il loro cuore».

L’iniziativa di «Aiuto alla Chiesa che soffre»

L’iniziativa cui ha fatto riferimento il Papa ha coinvolto oltre 50mila bambini, di diverse religioni, di molte città siriane massacrate dalla guerra: Aleppo, Damasco, Homs, Marmarita, Hassaké, Tartus e Latakia. I bimbi hanno pregato e dipinto disegni sulla pace sulle loro candele: croci, colombe e messaggi di speranza per chiedere pace al mondo intero. La fondazione vaticana «Aiuto alla Chiesa che soffre» ha eraltro invitato i fedeli di tutto il mondo a rispondere accendendo una candela. Il cero del Papa è stato realizzato da un artigiano del quartiere Bab Touma, nella città vecchia di Damasco, che lo ha decorato con le foto di una quarantina di bambini, quasi tutti di Aleppo, e il logo della campagna: una colomba le cui ali hanno la forma della mano di un bambino con la scritta «Peace for the Children - Syria 2018» (Pace per i bambini - Siria 2018). La Fondazione lancia anche una campagna internazionale di raccolta fondi nelle sue 23 sedi nazionali: l’obiettivo è raccogliere 15 milioni, in aggiunta agli oltre 29 milioni e 350mila euro donati da ACS dall’inizio del conflitto nel 2011, per distribuire pacchi di viveri, medicine e latte in polvere per i bambini e in generale per sostenere le necessità delle famiglie e per ricostruire le case delle famiglie cristiane rifugiate, le chiese e i monasteri.

Il rischio della «paganizzazione» dei cristiani

Francesco aveva prima avvisato i fedeli del rischio di «mondanizzarci e di perdere la nostra identità, anzi, di “paganizzare” lo stile cristiano». Che è vivere l’avvento come «tempo di speranza e preghiera»: «Stare svegli e pregare: ecco come vivere da oggi fino a Natale. Il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori. Si trova qui la radice del torpore e della pigrizia di cui parla il Vangelo. L’Avvento ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità dei fratelli e al desiderio di un mondo nuovo. E’ il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati. Questo tempo è opportuno per aprire il nostro cuore, per farci domande concrete su come e per chi spendiamo la nostra vita». E sulle prossime Feste ha aggiunto: «Se pensiamo a Natale come consumismo,a «cosa posso comprare, cosa posso fare”,´ Gesù passerà e non lo troveremo».

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