la giornata dei mercati

Borse in apnea prima del G20 ma Piazza Affari tiene. Spread a 291

di Paolo Paronetto

(AP)

3' di lettura

Le Borse europee hanno chiuso deboli una seduta vissuta senza azzardi con il focus puntato sui rapporti commerciali globali dopo la firma del "nuovo Nafta" tra Usa-Messico-Canada e l'attesa per il faccia a faccia Trump-Xi al G20 Buenos Aires. Il petrolio di nuovo in netta discesa (Wti gennaio a 50,5 dollari al barile e Brent gennaio a 60,3 dollari), complice l'incertezza sulla volontà di tagliare la produzione da parte di alcuni Paesi chiave (Russia in particolare) prima del prossimo meeting Opec, e la cautela sul comparto auto, molto sensibile al tema della guerra commerciale, ha frenato le piazze azionarie: Milano è stata la migliore chiudendo a +0,15% nel Ftse Mib, mentre gli altri indici hanno terminato le negoziazioni in rosso. Nell'intero mese di novembre Piazza Affari ha guadagnato lo 0,77%. Telecom Italia e' stata per una volta la migliore tra le big (+1,8%). Brillante Cnh (+1,7%) grazie all'ok sull'intesa commerciale nordamericana. Giu' il lusso, il settore auto e alcuni bancari a cominciare da Banco Bpm (-1,6%).

Wall Street chiude in rialzo
Wall Street
ha chiuso in rialzo spinta dalle speranze per un accordo tra Usa e Cina al G20. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,79% a 25.538,46 punti, il Nasdaq lo 0,79% a 7.330,54 punti, l'indice S&500 lo 0,81% a 2.759,82 punti. Il rappresentante commerciale statunitense, Robert Lighthizer, che ha detto di aspettarsi che l'attesa cena di domani tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l'omologo cinese, Xi Jinping, «sarà un successo». Lighthizer, però, non si è sbilanciato sulla possibilità di trovare un accordo.

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Londra appesantita dai minerari: timore su domanda Cina
Oltre che dai temi di Oltreoceano, la seduta dei mercati finanziari è stata comunque indirizzata in negativo questa mattina dalla discesa dell'indice Pmi sull'attività manifatturiera cinese che ha toccato nel mese di novembre i livelli minimi da due anni e mezzo. I timori sui ritmi di crescita dell'economia cinese hanno avuto riflessi sulle vendite dei titoli del settore minerari influendo in particolare sulla seduta della Borsa di Londra che è stata la peggiore a livello europeo con il calo dell'indice Ftse100 dello 0,83%. A Francoforte le vendite su Commerzbank e Deutsche Bank e la seduta negativa del comparto auto hanno finito per penalizzare il Dax30, che ha chiuso con un calo dello 0,36%. Madrid è arretrata dello 0,24% nell'Ibex35 con Mediaset Espana, controllata di Mediaset, tra i titoli che hanno riportato le performance più deludenti di giornata (-3,7%). A Parigi, -0,05% l'indice Cac40, Carrefour ha ceduto oltre il 3%. In evidenza ad Amsterdam Altice (+15,6%) dopo che il gruppo tlc ha venduto il 49.99% delle sue attività in fibra in Francia per 1,8 miliardi di euro. La performance del gruppo olandese ha influito sull'andamento generale delle tlc che sono state il comparto più vivace (+0,9% lo Stoxx600) con rialzi anche per Vodafone, Deutsche Telekom e Tim.

Istat: Pil Italia in calo dopo 14 rialzi consecutivi
Sul fronte macroeconomico, questa mattina l'Istat ha rivisto al ribasso la valutazione preliminare del Pil del terzo trimestre e indicato una diminuzione congiunturale dello 0,1% rispetto alla variazione nulla della stima precedente. Si tratta del primo calo dell'attività economica dopo un periodo di espansione protrattosi per 14 trimestri. L'istituto di statistica ha inoltre annunciato che l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% su base mensile in novembre, con un incremento dell'1,7% su base annua. L'inflazione ha quindi registrato una lieve accelerazione dall'1,6% del mese precedente. Il tasso di disoccupazione giovanile, infine, è salito in ottobre rispetto a settembre di 0,1 punti, arrivando al 32,5 per cento.

PRIMO STOP DAL 2014

Variazione percentuale del Pil sul trimestre precedente.

PRIMO STOP DAL 2014

Euro in generale ribasso, torna giù il petrolio
Sul mercato dei cambi, euro in ribasso a 1,1346 dollari da 1,1393 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 128,54 yen (129,29 ieri), mentre il rapporto dollaro/yen è a 113,53(113,48). In netto calo il prezzo del petrolio: il future gennaio sul Wti segna 51,32dollari al barile, mentre l'analoga consegna sul Brent si attesta a 58,7 dollari (-1,39%). C'è molta incertezza sulle posizioni dei grandi produttori sui livelli di output di greggio in vista del meeting dell'Opec della prossima settimana: secondo alcune ricostruzioni, la Russia non vedrebbe l'urgenza di un taglio alla produzione.

Andamento dello spread Btp / Bund
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Spread BTp-Bund poco mosso a quota 291
Chiude in lieve rialzo lo spread BTp/Bund in una giornata che ha visto movimenti molto limitati nonostante le notizie in arrivo dal G-20 e la revisione al ribasso del Pil, per la prima volta in negativo dopo quattordici trimestri. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005340929) e il pari scadenza tedesco ha terminato gli scambi a 291 punti base dai 288 della chiusura di ieri. Il rendimento del BTp decennale benchmark e' risalito al 3,22%, dal 3,20% del closing ieri.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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