Romano Fenati. Getty

Romano Fenati. Getty

Romano Fenati ancora nel mirino. Questa volta, però, non per una scorrettezza in pista o un'intemperanza con la Polizia, ma per un premio. Il Coni provinciale di Ascoli, infatti, aveva deciso di assegnare un riconoscimento al pilota ascolano per il 2° posto nel mondiale Moto3 del 2017 in una cerimonia da tenersi mercoledì 5 dicembre all'Auditorium del Comune di San Benedetto del Tronto, cosa che ha scatenato molte polemiche.
opportunità e contestazioni — Al di là dell'opportunità di premiare un pilota assurto alle cronache per la scorrettezza nel GP di Misano della Moto2 - la 'pinzata' al freno anteriore della moto di Stefano Manzi che gli è costata una squalifica fino al 31 dicembre da parte della FIM e una sospensione della Licenza della Federazione Motociclistica Italiana fino al 21 febbraio 2019 - e la recente litigata con la Polizia - denunciato dopo un eccesso di velocità in autostrada con annesso diverbio - con le accuse del pilota di un trattamento "irreale" mentre correva dal nonno malato in ospedale -, la scelta della logistica ha fatto saltare il tappo delle contestazioni. I tifosi della Samb, acerrima rivale dell'Ascoli in campo calcistico, sono infatti insorti, promettendo una manifestazione di protesta con una polemica montata anche sui social.
marcia indietro — L'atmosfera pesante ha quindi indotto ad annullare l'invito al pilota, come ricostruito dal 'Giorno -Resto del Carlino'. "Alcuni amministratori del Comune di San Benedetto ci hanno suggerito di evitare la premiazione di Fenati - ha detto il delegato provinciale del Coni, Armando De Vincentis - e per ragioni di ordine pubblico ci è parso opportuno annullare l'invito al pilota. Lo premieremo comunque, ma in un'altra circostanza". Che dovrebbe essere quella del Galà dello sport, l'11 dicembre al teatro Ventidio Basso di Ascoli. Al di là di opportunismo e campanilismo resta la sensazione di un'altra occasione persa per usare il buon senso e lasciare tranquillo un pilota che ha sbagliato, ma merita serenità e un doveroso oblio.