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Parigi, i 'gilet gialli' tornano in piazza: scontri con la polizia e fermi

(afp)
Almeno 190 persone arrestate e 80 ferite, tra cui 11 agenti nella terza manifestazione della protesta contro il caro carburante. Migliaia di agenti schierati per l'iniziativa non autorizzata. I disordini partiti dagli Champs Elysees si sono allargati a tutta la città: un palazzo dato alle fiamme all'Arco di Trionfo
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Grande tensione ancora una volta nel centro di Parigi. Auto in fiamme, disordini e quasi 200 persone in stato di fermo negli scontri fra polizia e "gilet gialli" nella protesta partita dagli Champs Elysees e che poi si è allargata a tutto il centro città. Il premier francese, Edouad Philippe, ha denunciato scene "di una violenza raramente raggiunta". La polizia aggiorna di ora in ora il bilancio dei feriti: almeno 80, di cui 11 agenti. La protesta (nata per l'aumento dei carburanti ma che ormai si è estesa a tutto l'operato del governo Macron) ha portato in piazza 75mila francesi. Ma è a Parigi che si stanno registrando le tensioni più alte. Auto incendiate, vetrine infrante, un palazzo dato alle fiamme nelle vicinanze dell'Arco di Trionfo, evacuate le Galeries Lafayette.


Philippe ha parlato nella sede del comando centrale della polizia, dove si è recato proprio a seguito degli scontri. "Stamattina molto presto degli individui equipaggiati e determinati hanno dato prova di grande violenza. Le forze dell'ordine sono state obiettivo di attacchi che loro stesse hanno definito di una violenza raramente raggiunta", ha detto Philippe, parlando di 5.500 manifestanti sugli Champs Elysees. Tra cui, secondo quando testimoniato da un tweet con foto del giornalista Sylvain Chazot, è apparsa, sullo sfondo di un vessillo nero, una croce celtica, a testimonare l'infiltrazione nella protesta di frange di estrema destra.
Nella manifestazione di sabato scorso sugli Champs Elysees erano state fermate 103 persone. Philippe, che per recarsi nella sede della polizia ha annullato la sua visita al Consiglio nazionale di La Republique En Marche (Lrem), si è detto scioccato "dalla messa in dubbio di simboli che sono i simboli della Francia", in riferimento al fatto che "l'arco di trionfo venga taggato e che intorno alla tomba del milite ignoto possa verificarsi una manifestazione violenta".

"Siamo determinati a fare in modo che non venga scusato nulla a chi viene con la sola volontà di rompere, di provocare le forze dell'ordine", ha detto ancora il primo ministro. "Voglio dire che nel nostro Paese siamo attaccati alla libertà di espressione, è garantita e sarà difesa, siamo attaccati al dialogo e sarà benvenuto chi vuole lavorare, con il governo e con l'insieme delle organizzazioni sindacali, politiche, alla definizione di soluzioni", ha aggiunto.

Dalla zona di place de l'Étoile, in alto agli Champs Elysees, e dall'arco di trionfo, si sollevano nubi di lacrimogeni, derivate dagli scontri fra agenti e manifestanti. Intorno alla fiamma del milite ignoto inoltre, che si trova sotto l'arco di trionfo, dei dimostranti con il volto coperto da caschi e cappucci hanno cantato la Marsigliese, in un clima estremamente teso.

Il presidente francese Emmanuel Macron, in Argentina per il G20, viene tenuto al corrente dei fatti in corso a Parigi e nel resto della Francia in relazione alla proteste. L'emittente Bfmtv riporta che, secondo quanto riferisce l'Eliseo, Macron viene "regolarmente informato sull'evoluzione della situazione, come in ogni manifestazione".