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Ossana, il paese dei presepi diventa internazionale

Il borgo della Val di Sole, famoso perché a Natale ha più natività che famiglie residenti, si arricchisce di opere venezuelane per salvarle dalla distruzione. Visite e mercatini, sempre più amici dell'ambiente, grazie alla mobilità sostenibile
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Ci sono le teche stipate di piccolissime natività, le capanne di legno con bue e asinello costruite nei giardini e nei parchi del paese e i presepi che fanno da suggestiva scenografia ai concerti. In tutto quest'anno i presepe di Ossana, borgo della Val di Sole che ha più natività che abitanti, sono diventati oltre 1500. Quest'anno il Comune ha poi deciso di allargare i suoi orizzonti e di coniugare la sua vocazione di "paese dei presepe" con l'aiuto internazionale.

Ad arricchire la già variegata collezione di presepi sono infatti arrivate 100 opere dal Venezuela, per le quali il Comune trentino ha organizzato una spedizione per mettterli al sicuro dai disordini che stanno sconvolgendo lo stato sudamericano. I presepi venezuelani saranno esposti nelle vie più suggestive del paese e nel Castello di San Michele, dove saranno allestiti anche i classici mercatini e a una avveniristica slitta che, grazie alla realtà virtuale, fa ripercorrere il viaggio di Babbo Natale.

Ossana, i cui 1400 presepi sono circa quattro volte più delle famiglie residenti, è diventata meta fissa dei "turisti del Natale" (oltre 25mila lo scorso anno) capace di attirare visitatori quanto e più dei celebri mercatini della tradizione del Nord. Dal 30 novembre al 6 gennaio però vedere i presepi di Ossana darà anche modo di riflettere sul valore della solidarietà e sulle insondabili modalità con cui spesso ci si trova a poter aiutare gli altri.
La storia dell'esposizione delle opere venezuelane, infatti, si fonda su un'esperienza di inclusone sociale. Il Comune di Ossana ha infatti ricevuto una particolare richiesta di aiuto da un'anziana signora venezuelana, madre di una ragazza che abita nel borgo da 15 anni. la signora Gimenéz, saputo della particolarità del paese dove abita la figlia, voleva inviare in Trentino alcune rappresentazioni della Natività realizzate da artisti venezuelani, dei quali aveva fatto collezione.

“Mia madre Carmen ha creato una collezione di presepi artigianali - ha raccontato la figlia Lisbeth Giménez -  Ognuno è realizzato con materiali poveri e riciclati. Tessuto, argilla, terracotta, legno, avorio vegetale delle foreste pluviali. Ognuno ha una sua storia” . Uno in particolare è dell'artista Carlos Hernandez di Valencia (150 km a ovest di Caracas), le cui opere, che raccontano la tradizione del presepe diffusasi anche tra le tribù che ancora vivono nelle foreste tropicali del Paese, gli sono valse il riconoscimento di Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dall'Unesco nel 2005. “Questi rappresentano la bellezza delle radici della nostra terra benedetta, multiculturale, aperta, meravigliosa che sta passando un momento terribile”.
 
Il Comune di Ossana ha così accolto la richiesta della signora Carmen e ha organizzato l'invio dei presepi e raccolto i fondi necessari, superando le mille difficoltà burocratiche che non mancano nemmeno per una spedizione di opere natalizie. “Siamo felici che la nostra raccolta si arricchisca di opere così particolari. Segno che la manifestazione cresce e diventa più significativa anno dopo anno” ha commentato il sindaco di Ossana, Luciano Dell'Eva.
 

Ossana, il paese con più presepe che residenti

L'esperienza del paese del presepe è affascinante. Ogni opera ha la sua particolarità e andarne alla scoperta ha sia valore culturale, sia emotivo. Tra le centinaia di rappresentazioni alcune hanno grande valore artistico per il pregio della fattura e i materiali usati, altri importanza storica perché rappresentano le tradizioni locali o gli aspetti sociali del passato. C'è, per esempio, un presepe dedicato alla Grande Guerra (conclusasi esattamente cento anni fa) che racconta un episodio di “pace separata” avvenuto nella notte di Natale; il presepe contenuto in una residenza storica di Ossana (Mas dei Voltolini) realizzato due anni fa in occasione dei 60 anni della tragedia aerea sul monte Giner a quota 2600 metri, avvenuta il 22 dicembre 1956, e la collezione di presepi contenuta nella quattrocentesca Casa degli Affreschi.
 
E la visita può essere fatta senza lo stress della congestione da traffico e con la consapevolezza di fare qualcosa per l'ambiente. Ossana, eletto lo scorso settembre "borgo più verde d'Italia" tra 9mila Comuni dalla rivista di turismo Weekend Premium, ha voluto tenere fede al suo primato e ha  previsto un piano di “mobilità sostenibile”, così i turisti residenti nei comuni limitrofi possono arrivare con lo ski bus che per l'occasione sarà prolungato fino alle 19. Inoltre, tutto il centro storico di Ossana è stato di fatto reso pedonale, relegando le auto in due parcheggi esterni al paese. Infine, l'amministrazione comunale ha rifatto l'intera illuminazione del centro cittadino, utilizzando led caldi a basso consumo. “Ci sembrava un segno tangibile di sensibilità. Ancor più opportuno visti i segnali che la natura ci ha inviato nelle settimane scorse e che hanno toccato anche la nostra bella Val di Sole”, ha commentato il sindaco di Ossana, Luciano Dell'Eva.
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