Il direttore Andrea Monti con Elena Vallortigara e Martina Caironi. Colombo

Il direttore Andrea Monti con Elena Vallortigara e Martina Caironi. Colombo

Il Premio Cannavò per l’atletica, giunto alla decima edizione, raddoppia. Da quest’anno – per volontà di Franco Angelotti, presidente dell’Atletica Bracco da sempre promotore dell’iniziativa – si assegna anche ai rappresentanti del movimento paralimpico. Candido, storico direttore della Gazzetta dello Sport che proprio oggi avrebbe compiuto 88 anni, da sempre vicino al mondo della disabilità, avrebbe molto apprezzato. Così, in redazione, i riconoscimenti sono stati due. Consegnati, dalle mani del direttore Andrea Monti, a una splendida coppia di donne: Elena Vallortigara e Martina Caironi, grandi protagoniste del 2018. La prima, 27enne vicentina, nel salto in alto, al culmine di una stagione che l’ha rilanciata dopo tanti anni di problemi fisici, è volata sino a 2.02, oltre Sara Simeoni, poco più in basso (due centimetri) della sola Antonietta Di Martino, primatista italiana. La seconda, 29enne bergamasca, agli Europei paralimpici di Berlino, nella categoria T42 (atleti con amputazione), ha rivinto il titolo dei 100 e ha trasformato l’argento nel lungo di Grosseto 2016 in oro. “A Candido – ha garantito Monti – queste due donne sarebbe sicuramente piaciute e per noi è un onore averle qui. Anzi, questo premio, in qualche modo, apre le celebrazioni per il decennale dalla sua scomparsa, che cadrà il 22 febbraio. Abbiamo diverse iniziative in cantiere, un libro compreso”.
Martina Caironi, 29 anni e Elena Vallortigara, 27, con i premi Cannavò 2018. Colombo

Martina Caironi, 29 anni e Elena Vallortigara, 27, con i premi Cannavò 2018. Colombo

le premiate — Vallortigara e Caironi, accompagnate da rappresentanti dei rispettivi corpi sportivi militari, il Colonnello dei Carabinieri Luca De Marchis e il Generale delle Fiamme Gialle Vincenzo Parrinello (Martina anche da mamma e papà...), sono apparse emozionate e felici. “In questi mesi – ha detto Elena – leggere il mio nome sul giornale mi ha riempito di orgoglio, così come ricevere questo premio, nel ricordo di una persona che so aver fatto grandi cose, anche per l’atletica. Il riconoscimento corona una super stagione, culminata nell’exploit di Londra, ma vissuta sfruttando tante occasioni. Ho realizzato quattro personali in tre mesi, non ci riuscivo da otto anni”. “Candido – ha aggiunto Martina – ha fatto tanto per il mondo paralimpico. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ma la sua opera ha collaborato a far cadere dei muri. E’ anche grazie a lui se l’atleta disabile oggi è un atleta e basta. Il mio 2018 è stato un anno positivo. Ho vinto tanto e a vincere non ci si abitua mai”.
IL DECENNALE — Vallortigara e Caironi inseriscono i propri nomi in un prestigioso albo d’oro che comprende campioni del calibro di Sebastian Coe, Oscar Pistorius, Yelena Isinbayeva, Dafne Schippers, Stefano Baldini, la stessa Di Martino, Federica Del Buono, Gianmarco Tamberi e Filippo Tortu. “Sono certo – ha confermato Alessandro Cannavò, figlio di Candido, presente insieme alla mamma, la signora Franca –che papà sarebbe stato rapito dalle qualità di Elena e Martina: la prima, per la sua grazia ed eleganza, gli avrebbe ricordato Sara Simeoni, della quale ha raccontato l’epopea, della seconda avrebbe ammirato il suo essere esempio concreto di un mondo, quello paralimpico, che a modo suo ha contribuito a far crescere”.
la federazione — “Essere qui è un onore e un’emozione – ha aggiunto Alfio Giomi, presidente della Fidal – è un momento di grande intensità. Elena e Martina sono due atlete speciali, la prima quest’anno è stata seconda al mondo dietro una certa Mariya Lasitskene... E a Candido mi lega un ricordo personale, di diversi anni fa, in occasione di un incontro a un Panathlon nei pressi di Arezzo. Fu una serata particolare”. Come speciale è stato il pomeriggio in Gazzetta: con Elena e Martina, ragazze di cuore e coraggio, nel nome di Candido.