29 novembre 2018 - 16:58

La Georgia sceglie Salome, la prima donna presidente (nata a Parigi)

Cresciuta in Francia, 66 anni, l’ex ambasciatrice Salome Zurabishvili è nata da genitori fuggiti da Tbilisi dopo la rivoluzione bolscevica

di Fabrizio Dragosei, da Mosca

La Georgia sceglie Salome, la prima donna presidente (nata a Parigi) Salome Zurabishvili, 66 anni (Afp)
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La Georgia ha una presidente donna votata mercoledì da un’ampia maggioranza di cittadini. Fatto già di per sé non usuale nella regione del Caucaso, per anni turbata da guerre e scontri di ogni genere.

In più la sessantaseienne Salome Zurabishvili è nata e cresciuta in Francia da genitori fuggiti all’estero dopo la rivoluzione bolscevica del 1917. Ha studiato a Parigi e negli Stati Uniti e per trent’anni ha lavorato nella diplomazia francese, fino a diventare nel 2003 ambasciatrice del Quai d’Orsay a Tbilisi. L’anno successivo Zurabishvili ha preso la cittadinanza georgiana ed è entrata nel governo nato dalla «rivoluzione delle rose», quel vasto movimento popolare che portò al potere Mikhail Saakashvili.

Ma le speranze di un profondo rinnovamento politico e morale del piccolo ma antico Paese con quattro milioni di abitanti ben presto finirono in dispute e violentissimi scambi di accuse. Zurabishvili lasciò la guida del ministero degli Esteri l’anno successivo, entrando in rotta di collisione con Saakashvili. Dopo la rovinosa guerra per riconquistare l’Ossezia del sud del 2008, Saakashvili perse la presidenza, finì sotto processo, fu privato della cittadinanza e dovette riparare all’estero. In Ucraina e in Olanda.

A queste elezioni Saakashvili non ha preso parte direttamente, ma il candidato che avversava Zurabishvili era un suo fedelissimo, appoggiato da gran parte dei partiti d’opposizione. Grigol Vashadze, un altro diplomatico di carriera, ha riportato il 40,5% dei voti nel ballottaggio di mercoledì, mentre Zurabishvili è stata eletta con il 59,5%. L’insediamento ufficiale ci sarà il 16 dicembre, sempre che Saakashvili non riesca a far invalidare le elezioni che già subito dopo il voto ha dichiarato falsate.

Zurabishvili è legata al partito di maggioranza «Sogno georgiano» fondato dal miliardario Bidzina Ivanishvili che è stato anche brevemente primo ministro. Gli avversari accusano il partito di essere filo-russo, mentre gli uomini di «Sogno georgiano» sostengono che è l’opposizione a fare il gioco di Mosca. Zurabishvili sostiene una linea di cauto confronto con il Cremlino, pur essendo favorevole a una maggiore integrazione del suo Paese con l’Europa. Questo è stato l’ultimo voto diretto per l’elezione del presidente in Georgia perché il Paese si sta ora trasformando in una Repubblica parlamentare. Saranno i deputati, la prossima volta, a scegliere il capo dello Stato i cui poteri verranno sensibilmente ridotti.

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