Economia

"Una buca sul marciapiedi del centro, foglie a coprire la vista: il Comune deve risarcire"

Il Tribunale di Palermo riconosce un assegno da 38 mila 106 euro a una signora caduta mentre passeggiava. Decisive due testimonianze a favore dell'infortunata

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ROMA - Un risarcimento da 38 mila 106 euro. Il Giudice onorario di Palermo lo riconosce a una signora vittima di una rovinosa caduta su un marciapiedi del centro di Monreale. La sentenza arriva mentre le nostre città - grandi, medie e piccole - sono flagellate dalle buche per effetto del maltempo ma anche dell'incuria amministrativa che il Giudice ora sanziona.

La tecnica è quella in uso fin dai tempi dell'antica Roma. I romani pavimentavano le strade, come molte città oggi i marciapiedi, con il basolato. E' una pietra molto solida, di origine vulcanica o anche calcarea. Il problema è che Via Venero - vicino la bella Chiesa di San Castrenze a Monreale- mancava di una lastra in basolato. Non solo. Foglie e detriti impedivano ai passanti di vedere questa buca.

Così una donna (di 74 anni) ci inciampa e cade. Quando si rialza, ha forti dolori alle spalle e alle gambe. Si è fatta male.

Ora, il Giudice onorario di Palermo osserva che il Comune sarebbe tenuto a vigilare su qualsiasi sua strada. Ma quest'obbligo di "controllo", a maggior ragione scatta per una via che è nel pieno centro della cittadina. Il Comune, peraltro, non può appellarsi a cause esterne. Nessuno ha spinto la donna, non pioveva, né la signora ha commesso alcun atto imprudente. Se l'infortunata è cascata, è solo per colpa di questa autentica trappola: una buca che nessuno ha coperto, i detriti che nessuno ha pulito.

Decisive sono anche due testimonianze di persone (un uomo e  una donna) che hanno assistito alla caduta, soccorrendo la signora. Testimonianze che il Giudice considera credibili, lineari, non contraddittorie. 

La vittima ha anche l'accortezza di farsi fare la ricevuta da tutti i medici che la curano privatamente. Spende 428 euro.

Sulla base anche di una perizia, il Giudice accerta che la signora ha subìto "postumi permanenti" nella misura del 15 per cento. E la caduta - non  banale - le ha procurato anche una invalidità temporeanea per 30 giorni al 75 per cento; per 20 giorni al 50 e per altri 20 giorni al 25 per cento.

Alla fine il Giudice, facendo leva sulle "tabelle" del Tribunale di Milano, riconosce alla donna:
- 34 mila 007 euro per il danno biologico;
- 3 mila 675 euro per l'inabilità parziale, cioè per l'invalidità permanente;
- i 428 euro di spese mediche;
- gli interessi;
- oltre a 6500 euro di spese legali.

Della sentenza ha scritto cassazione.net.