Un punto nelle ultime tre partite. Così, dopo aver cominciato il girone di Champions vincendo in rimonta contro Tottenham e Psv, l’Inter ha rimesso in discussione una qualificazione agli ottavi che pareva quasi in cassaforte. Da ieri sera, addirittura, i nerazzurri non sono più secondi dietro il Barcellona che viaggia troppo veloce per tutti e ha già il primo posto assicurato con il 2-1 di Eindhoven. Il sorpasso inglese lo ha firmato all’80’ dello scontro diretto di Wembley il danese Eriksen, già a segno (invano) nella sfortunata andata di San Siro e subentrato appena 10’ prima. L’Inter ha osato troppo poco nel primo tempo e nella ripresa è cresciuta tornando finalmente a giocare in 11 con l’ingresso di Borja Valero per un Nainggolan mai in partita, che Spalletti avrebbe fatto bene a togliere persino prima del riacutizzarsi di un misto tra problema alla caviglia e affaticamento muscolare.

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Ora, con Tottenham e Inter secondi a pari punti ma con i londinesi avanti grazie al gol in trasferta segnato negli scontri diretti, diventa decisivo l’ultimo turno di martedì 11 dicembre con Barcellona-Tottenham e Inter-Psv. Se gli Spurs violano il Camp Nou, per i nerazzurri è finita. Spalletti non ci crede: “Io resto convinto che siamo ancora padroni del nostro destino. Nel senso che se facciamo quel che dobbiamo, ovvero battere a San Siro il Psv, passiamo noi. Non posso credere altrimenti: nel Barça ci sono campioni che si giocano il Pallone d’oro e poi i catalani sono cinque anni che non perdono in casa in Champions...”. Sull’altro sponda non può non mostrarsi ottimista pure Maurizio Pochettino, tecnico di una squadra arrivata alla sesta vittoria consecutiva tra Premier ed Europa: “Ci credo non solo perché nel calcio può sempre succedere di tutto. Al Camp Nou possiamo farcela, a patto di arrivare con le gambe e la mente fresche e che non ci capitino più infortuni”.

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