Migranti, Salvini annuncia lo stop al Global Compact. Conte: “Deciderà il Parlamento”

Politica
Foto LaPresse

Annuncio del vicepremier leghista sull'accordo internazionale dell'Onu sulla gestione dei flussi migratori. Il Pd attacca. Lega e M5S divisi al voto al Parlamento europeo per inserire all'ordine del giorno della sessione un dibattito sul tema

Il ministro degli Interni Matteo Salvini annuncia che “il governo italiano non firmerà” il Global compact, il patto Onu sui migranti (COS'E'), e "non andrà a Marrakech”, dove si terrà il summit per formalizzare le adesioni al patto, ma “farà scegliere il Parlamento”. Poco dopo il premier Giuseppe Conte conferma: “Il governo” si riserva “di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato". E le opposizioni attaccano: “Il governo riferisca in Aula sui suoi intendimenti circa la votazione sul Global compact a Marrakech", chiede l’esponente Pd Emanuele Fiano. Aggiunge la sua voce Graziano Delrio, capogruppo dem alla Camera: “Il vero presidente del consiglio è Salvini. Moavero e Conte avevano ribadito all'Onu che l'Italia avrebbe firmato il Global compact. È un cambio di posizione sostanziale che fa ulteriormente perdere credibilità all'Italia”. Per il candidato alla segreteria Pd Maurizio Martina "il comportamento del premier Conte sul Global Compact, è vergognoso. Ha preso impegni internazionali che ora si rimangia, e l'Italia anche così diventa sempre più lo zimbello globale".

Divisi nel Parlamento Ue

Intanto Lega e M5S si sono divisi oggi al voto al Parlamento europeo per inserire domani all'ordine del giorno della sessione - come secondo punto - un dibattito sulGlobal compact dell'Onu. La Lega ha votato contro, mentre gli eurodeputati pentastellati a favore. Anche il Parlamento Ue si è diviso nella votazione (208 sì, 195 no, 17 astenuti). A fare richiesta del dibattito è stato il gruppo dei Socialisti e democratici (S&D). Il Ppe ha votato contro in larghissima maggioranza.

Conte: "Temi sentiti dai cittadini, opportuno parlamentarizzare dibattito"

Intervenuto alla Camera durante l'esame degli ordini del giorno al decreto Sicurezza, Salvini ha affermato: l’Italia farà "come hanno fatto gli svizzeri che il Global compact lo hanno portato avanti fino a ieri e poi hanno detto 'fermi tutti'. Deve essere l'Aula a discuterne”. Il premier Conte, che tiene la linea del vicepremier, ha spiegato così la decisione: "Il Global migration compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito”. Sulla questione la maggioranza resta compatta, con il Movimento 5 stelle concorde sulla linea di premier e vicepremier: “È corretta la scelta del governo”, affermano i parlamentati M5s delle Commissioni Esteri e il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.

Il ministro degli Esteri Moavero: “Orientamento del Parlamento essenziale”

A proposito del dibattito politico scatenatosi sul Global compact, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi interviene con una nota: il ministro "resta convinto che l'orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale" in riferimento al  documento. La Farnesina ricorda che nella “risposta del ministro all'interrogazione a risposta immediata dell'onorevole Giorgia Meloni, in occasione del Question Time dello scorso 21 novembre”, risulta che “in seno al Governo, con riguardo alla posizione da assumere, ci sarà un approfondimento e che questo terrà conto degli stimoli del Parlamento".

Cos’è il Global compact

Il Global compact for migration è un patto che si basa su un documento non vincolante intitolato “Dichiarazione di New York su migranti e rifugiati” lanciato dall’Onu il 19 settembre 2016 al Palazzo di Vetro, nel corso di un summit straordinario su migranti e rifugiati. Il testo contiene una serie di principi e impegni da parte dei 193 membri dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e che dovrebbe portare alla firma, appunto, di un Global compact. Si tratta di un patto “per una migrazione sicura, ordinata e regolare”, come lo definisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Nella Dichiarazione si afferma la profonda solidarietà nei confronti delle persone costrette a migrare, ribadendo gli obblighi relativi ai diritti umani dei profughi. Si ribadisce la necessità di prevedere un'adeguata, sicura e dignitosa accoglienza di migranti e rifugiati e di portare avanti la lotta contro lo sfruttamento, il razzismo e la xenofobia. Il 10 e l’11 dicembre, a Marrakech, è prevista la conferenza intergovernativa per adottare il testo.

Politica: I più letti