29 novembre 2018 - 16:07

Versione di latino, «la prova più difficile»: il ricordo di attori, scrittori e scienziati

In attesa dei dettagli sulla nuova prova di maturità, che cambia forma, una carrellata di ricordi di personaggi alle prese con la propria versione: un incubo, per alcuni; l'inizio della vita da adulti, per molti altri

di Valentina Santarpia

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Roberto Burioni

«Sunt clari hodieque et qui olim nominabuntur» («E ce ne sono oggi altri illustri che saranno in avvenire ricordaati»): era questa la frase corretta di Quintiliano che avrebbe dovuto scrivere, invece di un «nominabantur», al passato, che scompaginava tutto il senso del brano di Quintiliano. Roberto Burioni, scienziato, virologo, conosciutissimo anche al grande pubblico per le sue posizioni in difesa dei vaccini, ancora ricorda quell'errore di trascrizione che gli fece rimediare un voto non eccellente alla maturità al liceo classico Raffaello di Urbino. «La sbagliai completamente», ride oggi, sottolineando però che quell'errore gli ha insegnato un giusto atteggiamento da tenere nella vita. «Ero piuttosto bravo in latino, per cui la sera prima tirai tardi, senza preoccuparmi troppo dell'esame che avrei dovuto sostenere. Sbagliando: da allora ho capito che per le cose importanti ci vuole concentrazione. E quindi, sia nel lavoro che nella vita, non ho più sbagliato, non ho più sottovalutato l'impegno: quell'episodio mi ha insegnato che non bisogna andare sul sicuro, ma dedicare la giusta attenzione». Il latino e il greco non hanno più attivamente fatto parte della vita di Burioni, eppure lui è sicuro che «non ci abbandonano mai: tutti i libri che ho scritto, i post su Facebook che mi hanno aiutato a comunicare con migliaia di persone, sono venuti grazie a quegli studi al liceo, non all'università scientifica».

Roberto Burioni Roberto Burioni

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