Il primo centro estetico italiano per persone transgender (e non solo) ha conquistato anche Ambra Angiolini
A Milano è quasi tutto pronto per la grande parata arcobaleno del 2 luglio che concluderà il mese di eventi dedicati nel capoluogo lombardo al Pride. Nello stesso giorno anche a Napoli, Catania, Bari e Sassari si festeggerà l'orgoglio delle comunità LGBTQIA+, sottolineando quanto per tutta la società sia importante fare propri concetti di inclusività, diversità, unicità che da svariati anni hanno modificato vari ambiti, tra cui quello fino a non molto tempo fa esclusivissimo della bellezza.
Mentre su Pinterest crescono le ricerche su «estetica gender fluid» del 50%, i marchi del settore si mobilitano con campagne solidali e prodotti arcobaleno. Non solo aziende però: a volte un insospettabile supporto arriva da persone dalla mente aperta, spinte dalla voglia di cambiare la visione globale delle cose, magari mostrando le varie sfaccettature sociali anche a chi non riesce a coglierle.
Claudia Dalla Pozza è una di queste: è lei che un anno e mezzo fa ha avuto l'idea di realizzare a Milano ID Beauty, il primo centro estetico dedicato e specializzato in trattamenti per le persone transgender con le quali, però, si trova a contatto da svariati decenni: «Dal 1997 opero nel settore estetico. Sono stata tra le prime a disporre del laser per l'epilazione definitiva. Da tutta Italia hanno iniziato a chiamarmi, molte erano transgender che chiedevano la rimozione della barba, un'operazione che al tempo non offriva nessun centro estetico tradizionale in maniera soddisfacente. Poi, tramite il passaparola, è iniziata la mia avventura con loro. Nel 2001 ho aperto il mio primo centro estetico, Caleidos: all'inizio non è stato facile perché ho dovuto far convivere le “sciure“ milanesi con le persone trans. C'era molta diffidenza per mancanza di informazione: le clienti mi chiedevano di continuo se fosse tutto igienizzato, avevano paura delle malattie. Ho cominciato allora a educarle nei confronti di quel mondo diverso dal loro ma non nella maniera in cui credevano. E oggi signore della Milano bene e donne transgender in sala d'attesa nei miei centri fanno salotto e si divertono come vecchie amiche».
Partire da un centro estetico tradizionale come Caleidos e arrivare a uno specializzato come ID Beauty, dunque, è stato del tutto naturale?
«Visti gli ottimi risultati ottenuti con Caleidos, ho maturato nel tempo l'idea di creare qualcosa che prima non era mai stato fatto: un centro specializzato per persone che affrontano cambiamenti di genere. Naturalmente non uno spazio esclusivo, ma al 100% inclusivo e aperto a chiunque. Tantissime sono le donne cisgender, magari con problemi ormonali, che sapendo del successo ottenuto sulla peluria maschile, più resistente di quella femminile, mi contattano. Oppure solo perché sono curiose e aperte a ogni esperienza. Come Ambra Angiolini che quando ha conosciuto la realtà di ID Beauty - dove ID sta per “identità“, quella che ciascuno si sente cucita addosso, al di là di qualsiasi etichetta - ne è rimasta entusiasta e adesso mi aiuta nel nuovo progetto a cui sto lavorando, una serie di video informativi sulla comunità LGBT per spiegare come vivono, chi sono davvero. Andranno poi in onda sul canale YouTube della associazione di cui sono presidente, Il Mio Genere che fornisce supporto, tramite una rete di professionisti che ho creato, dagli avvocati ai logopedisti, dagli psicologi agli endocrinologi, alle persone transgender. L'intento dei filmati è spazzare via i luoghi comuni su di loro mostrandoli nella loro quotidianità molto più simile alla nostra di quanto si creda. Tutto ciò che non conosciamo solitamente ci fa paura, ma quando comprendiamo queste realtà, il timore svanisce».
Ritornando a ID Beauty, invece, quali sono i trattamenti estetici più richiesti al momento?
«L’epilazione definitiva è la specialità di ID Beauty e rimane un punto fermo negli anni, sempre richiestissimo: abbiamo diversi apparecchi tra laser diodo e luce pulsata, specifici per ogni tipo e colore di pelo. Oltre la rimozione della barba e dei peli del corpo, a essere molto gettonati sono i trattamenti per la pelle, dal peeling alla radiofrequenza per migliorare la grana della pelle, e poi l'Hifu, una tecnologia per estetica e medicina estetica che sfrutta gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità per ottenere un lifting non chirurgico e non invasivo del viso. Ancora, la cavitazione per rimuovere il grasso addominale e le punturine di biorivitalizzazione. Immancabili il filler e la tossina botulinica: su questo punto io consiglio sempre loro di non esagerare con i ritocchi e che togliere è sempre meglio di aggiungere».
Chi varca la soglia di ID Beauty non trova solo un centro estetico, ma un luogo friendly e sicuro in cui l'empatia è ai massimi livelli.
«Per me questa cosa è sempre stata fondamentale. Ho voluto un posto che facesse sentire i clienti che indubbiamente attraversano fasi delicate della loro vita come a casa, senza alcun imbarazzo nemmeno se si sottopongono a un trattamento in zone intime particolarmente delicate. Al di là dell'aspetto iniziale noi chiamiamo loro subito con il nome che ci indicano e con il pronome giusto. I miei collaboratori sono preparati in merito e sanno come dedicarsi al meglio nei confronti di chiunque. Ecco perché nel tempo si sono creati dei rapporti meravigliosi».
Com'è cambiata la clientela nel tempo?
«All'inizio, più di vent'anni fa, si rivolgevano a me ragazz* scappate di casa, con una storia familiare travagliata alle spalle. Oggi le adolescenti trans vengono al centro accompagnate dalle mamme che spesso ne approfittano e si concedono anche loro dei trattamenti e questo rappresenta anche un bel momento di condivisione. L'età media comunque rimane sui 30 anni, ci sono le diciottenni e le ventenni, ma anche persone over 45 che, forse, dopo una vita passata a nascondersi hanno deciso di far uscire finalmente allo scoperto la bellezza nella quale si riconoscono davvero».
Tra ID Beauty e Associazione, prossimamente i video, lei si da davvero da fare per la comunità fluida. Cos'altro ha in cantiere?
«Mi auguro, anche grazie alla diffusione dei video, di raccogliere fondi per aiutare le persone trans a integrarsi nel mondo del lavoro. Alcuni hanno competenze incredibili ma non vengono assunti sempre per un discorso di profonda ignoranza sull'argomento. Vorrei offrire loro un sostegno, un aiuto e alternative professionali attraverso una Rete concreta anche perché purtroppo, non le italiane, ma alcune straniere vivono ancora di prostituzione. Integrarle anche a questo livello è il mio sogno. Non lo dico per dire, ma nel tempo essere a contatto con le persone transgender ha arricchito tantissimo la mia vita».
Nella gallery, per rimanere in tema inclusiva, tutte le proposte e le iniziative di bellezza per il Pride Month.
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